Sciopero studenti liceo

Vietati piercing e unghie lunghe, è polemica in un liceo

Al liceo di scienze umane e musicale Sebastiano Satta a Nuoro è scoppiata una polemica tra gli studenti. Essi contestano svariati divieti dettati dalla preside. A quanto pare è vietato indossare piercing, portare le unghie lunghe e c’è poi l’obbligo della consegna dei cellulari prima delle lezioni. È inoltre obbligatorio andare ai distributori automatici di bibite e cibo una sola volta e uno per classe con le ordinazioni. E poi la mancanza di una ricreazione vera e propria, sostituita da pause di 10 minuti ogni ora.

In totale si contano circa 400 ragazzi e ragazze che hanno deciso di scioperare appena fuori al liceo. I giovani non partecipano alle lezioni da tre giorni, fatta eccezione per una piccola minoranza. Spiegano che non riescono più a sostenere le molte misure di sicurezza imposte dal loro istituto. “Oggi sono entrati in classe meno studenti di ieri. Troviamo che le restrizioni siano esagerate. Quella che pesa di più è il fatto di non poter andare ai distributori automatici, se non una sola volta e uno studente per classe. Se abbiamo bisogno di una bottiglietta d’acqua in un altro momento non possiamo più andare. Ma pesano anche gli altri divieti e continueremo a protestare finché la preside non ci viene incontro“. Questo è ciò che racconta una studentessa, Carmen, riguardo alla situazione.

Altri spiegano che: “Questi anni di liceo vogliamo viverli bene e portare con noi un buon ricordo. Scrivetelo che a noi piace studiare, ed è proprio per questo che siamo qui a protestare: perché vogliamo avere le condizioni per farlo al meglio“.

La dirigente del liceo Satta, Carla Marchetti, ha espresso la sua posizione al riguardo: “Posso venire incontro ai ragazzi sulla questione ricreazione pur avendo chiesto loro di collaborare con noi alla stesura di un piano adeguato, in modo che si rendano conto delle difficoltà che incontrano oggi gli istituti nell’aderire alle regole anti-Covid. Per il resto non posso fare nulla, perché le regole anticontagio che faccio rispettare nell’istituto sono stabilite da protocolli nazionali. Anzi, per farle rispettare mi sono anche vista costretta ad assumere due bidelli in più, che opereranno finché rimarrà lo stato di emergenza. É un duro impegno anche per noi“.