Verona: alla scoperta di storie, piatti e luoghi da visitare

Verona è una delle città italiane più visitate all’anno in quanto ha una grandezza fisica e artistica molto importante. Nata nella regione settentrionale della pianura Padana, la città è diventata patrimonio dell’UNESCO, conosciuta soprattutto dall’opera Romeo e Giulietta del grande William Shakespeare.

La città è attraversata dal fiume Adige il quale è costellato di muraglioni costruiti in seguito a un’alluvione avvenuta nel 1882.

TRA STORIA E LEGGENDE

L’origine del nome è estranea e nel tempo sono state elaborate diverse tesi. Si pensa che il fondatore della città, Brenno, la chiamò “Vae Roma”, cioè Guai a te Roma, una dichiarazione contro lo stato romano. Un’ulteriore tesi deriva dall’imperatore Verus Antonius Pius, che sembra essere il fondatore dei principali monumenti della città.

Oltre alla storia shakespeariana di Romeo Giulietta, Verona sembra che ospiti un’ulteriore storia romantica catturata nel pozzo dell’amore.

“Getta nel pozzo un solo soldino, pensa un momento al tuo destino, non ti distrarre, non far rumore, eccolo eccolo arriva l’amore!”.

Qui si narra la storia di due innamorati, Corrado e Isabella. Corrado aprì il suo cuore più volte a Isabella scrivendole lettere d’amore, mentre lei sembrava molto distaccata. Un giorno, nel gelido inverno, i due si incontrarono vicino al pozzo e Corrado disse a Isabella quanto fosse dispiaciuto che il suo cuore sembrava costellato dal ghiaccio come l’acqua del pozzo. Così ella gli disse di buttarsi nel pozzo per sentire se l’acqua fosse ghiacciata ed egli ubbidì. Straziata dal dolore, Isabella decise di seguirlo.

Un’ulteriore curiosità che possiamo trovare a Verona è la costola di balena. La leggenda narra che quando passerà una persona onesta e pura di cuore, la costola cadrà. Non si hanno certezze sul motivo per cui sia appeso un osso: molti lo attribuiscono alla bottega speziale che vi presiedeva al di sotto per cui si pensava che la polvere di osso di balena fosse una polvere curativa; altri pensano che sia una costola del demonio prelevato durante la battaglia di Lepanto nel 1571 in quanto è presente un osso conforme nel duomo.  

COSA VEDERE

Arena: è il simbolo di Verona che viene utilizzato per grandi eventi, come l’opera, concerti e tante altre esibizioni culturali. L’anfiteatro romano è stato attribuito al I secolo d.C e qui si svolgevano le lotte tra i gladiatori. Gli anfiteatri, solitamente vengono costruiti in zone fuori dai centri abitati, in quanto l’ammasso di persone, le carcasse di animali e persone costituivano odori nauseabondi. Infatti, l’Arena di Verona venne costruita più a sud delle mura che chiudevano l’ansa dell’Adige.

Nel 404 d.C la destinazione dell’Arena cambiò, in quanto l’imperatore Onorio vietò i combattimenti tra i gladiatori. Successivamente, nel 1117 un terremoto distrusse la parte esterna dell’anfiteatro, ma continuò a ospitare duelli tra carcerati e feste di paese. Durante il rinascimento venne restaurata e iniziarono e prendere piede le opere teatrali, finché nel 1900 divennero sempre più frequenti. Ancora oggi si può ammirare l’Arena con le sue opere trasmesse in diretta dalla televisione nazionale.

Intorno all’Arena si sviluppò una leggenda di tipo cristiano che narra un patto compiuto tra il diavolo e un uomo, il quale si trovava in una cella per essere decapitato il giorno dopo. Così l’uomo, spaventato dalla morte imminente, chiese aiuto al diavolo e fecero un patto: il diavolo si prenderà la sua anima in cambio della costruzione dell’arena, così l’uomo si prenderà il merito della costruzione e si salverà. Nella notte, un esercito di demoni iniziò a costruire l’Arena, ma l’uomo, pentendosi di ciò che aveva fatto, iniziò a pregare Maria, la quale lo ascoltò e fece suonare le campane con l’Angelus. I diavoli si spaventarono e fuggirono lasciando incompleta l’opera. L’uomo si salvò e si dette il merito di aver costruito l’Arena.

La casa di Giulietta: si trova in via Cappello, vicino a Piazza delle Erbe. Non si è sicuri dell’esistenza della rivalità tra le famiglie citate da Shakespeare, ovvero Montecchi e Capuleti, ma di certo erano presenti. La famiglia dei Capuleti, in realtà si chiamava Cappelletti, testimone lo stemma del cappello sulla chiave di volta dell’arco per entrare nel cortile della casa di Giulietta. Ora la casa è diventato un museo che ospita gli arredi mostrati nel film “William Shakespeare’s Romeo + Juliet”.

Nel cortile della casa di Giulietta si può vedere la statua di Giulietta. Quest’ultima fu commissionata da Lions Club di Verona a Nereo Costantini, il quale nel 1969 diede alla luce la statua. Iniziarono ad esserci visite da tutto il mondo per vedere la casa di una delle storie più romantiche e conosciute al mondo e si associò il seno della statua a un portafortuna. Così il seno, durante tutti gli anni e tutte le visite fu corroso dalle mani delle persone e, per questo motivo, nel 2014 crearono una copia che ora si trova nel cortile.

Statua di Giulietta. Foto di Elena Osti

Duomo di Verona: la chiesa, chiamata anche Santa Maria Matricolare è il principale luogo di culto della città. Essa è collegata tramite un porticato alla chiesa di Sant’Elena e al Battistero San Giovanni in Fonte. Il duomo è suddiviso in tre navate, articolate in cinque campate e nella cappella laterale Cartolari – Nichesola è presente l’Assunzione della Vergine, un quadro dipinto da Tiziano nel 1535.

Il Duomo presenta al suo interno un accesso al Battistero di San Giovanni in Fonte, ovvero una chiesa di epoca longobarda con diversi affreschi. Vicino ad esso è possibile trovare la chiesa di Sant’Elena realizzata nel IX secolo.

Arche scaligere: sono situate al centro di Verona e sono un monumento funerario in stile gotico della famiglia degli Scaligeri. Quando si entra al suo interno è possibile trovare la tomba di Mastino I e di Alberto I. Proseguendo si possono trovare tre tombe vicino al muro esterno della cinta attribuite a Bartolomeo I, Cangrande II e Bartolomeo II. Sopra alla porta di Santa Maria Antica si trova il mausoleo di Cangrande I, San Francesco della Scala, l’uomo a cui Dante dedicò l’ultima cantica della Divina Commedia.  

Arche scaligere. Foto di Elena Osti

COSA MANGIARE

Risotto al Tastasal: è uno dei piatti tipici della cucina regionale con protagonista il Tastasal, ovvero un impasto di carne di maiale che si utilizza per creare i salumi.

Bigoli con le sarde: dall’influenza del lago di Garga, i bigoli sono una pasta tipica, caratterizzata da uno spessore maggiore ai classici spaghetti.

Tortellini di Valeggio: provenienti dal paese di Valeggio sono conosciuti come il nodo d’amore e sono caratterizzati da una sfoglia sottile con il ripiano.

Pandoro: realizzato da Melegatti caratterizza tutte le tavole del Natale italiano.