Il concetto di verginità è da sempre intriso di tabù. In un presente in cui la fretta domina e cadenza il ritmo della nostra quotidianità, anche diventare sessualmente attivi si trasforma in una gara contro il tempo.
Educazione sessuale? Assente
Il primo approccio con la sfera sessuale per i più giovani passa attraverso il racconto di esperienze tra amici, la filmografia, la pornografia e le pagine social. Cosa manca? Una vera educazione sessuale che abbatta, insieme agli altri, anche lo stigma della verginità. Ma non solo, questa dovrebbe anche avere l’obiettivo di responsabilizzare i più giovani in merito alla sessualità, approfondendo le sue sfaccettate implicazioni, che vanno dalle malattie sessualmente trasmissibili, al tema del consenso e dell’educazione affettivo-emotiva.
La tendenza a “bruciare le tappe” è indotta da un contesto esterno che condiziona la scelta, spesso presa senza una reale consapevolezza di sé e delle implicazioni che l’atto comporta. Infatti, il 7% di chi ha avuto rapporti sessuali per la prima volta non ha usato alcun metodo di protezione. L’utilizzo del condom sta regredendo di anno in anno, a fronte di un aumento di pillola contraccettiva e coito interrotto che però non proteggono da malattie sessualmente trasmissibili.
L’età media della prima volta in Italia è molto simile per entrambi i generi, 17,5 anni per i maschi e 17,3 anni per le femmine.
Alcuni dati
Come riportano i dati dell’Istituto Superiore di Sanità raccolti nel report Health Behaviour in School-aged Children, nel 2022 solo l’8% dei 14enni italiani ha avuto il primo rapporto sessuale completo, il 19,5% dei quindicenni, e tra i diciassettenni il 42,5%. Le regioni in cui la percentuale risulta maggiore tra i 15 e 17enni figurano la Campania (con un picco del 37,8%) e Sardegna, seguite da Sicilia, Toscana, Marche e Liguria. Le regioni con una percentuale minore sono invece quelle del nord, con un picco minimo di 25,2% in Veneto. Confrontando questo dato con altri 43 Paesi, nel 2018 è risultata undicesima.
Tra stereotipi e tabù
Il tema della verginità è ancora un tabù che diventa col passare del tempo un’etichetta difettosa, un elemento di debolezza che danneggia l’autostima di chi ancora, per destino o per scelta, non ha affrontato la prima volta. I pregiudizi dei più giovani, sempre esposti al confronto, alimentano questo stereotipo, quando invece la sessualità dovrebbe poter essere vissuta in modo spontaneo, consapevole e libero. La pressione che nasce dal confronto tra coetanei porta erroneamente a pensare che ci sia qualcosa di sbagliato nell’aspettare, quando invece, l’unico vero traguardo da superare è quello della libera scelta e del rispetto della propria volontà.