Quante volte non hai fatto un viaggio, non sei andato al cinema o al ristorante perché non avevi nessuno con cui andarci?
Tra app di delivery, i servizi di take away e lo stigma dell’andare a mangiare da soli, concedersi del tempo per sé senza la necessità di condividerlo necessariamente con qualcuno può mettere molto a disagio.
Ma anche una cena fuori casa senza avere qualcuno accanto può trasformarsi in un modo per conoscere sé stessi.
In un esperimento fatto da Thuy-vy Nguyen, psicologa e insegnante alla Durham University in UK, è stato chiesto a dei ragazzi quale fosse stata l’ultima volta che hanno passato piacevolmente del tempo da soli.
Le risposte sono state repentine ed esaustive. Viene quindi spontaneo chiedersi perché quando sentiamo un nostro amico che ha in programma di passare del tempo da solo, il nostro primo pensiero è che questa rappresenti l’ultima scelta possibile per lui?
Il paradosso portato avanti dalla psicologa rende palese come per molte persone passare del tempo da soli sia salutare ma anche che per la società l’idea di non avere qualcuno affianco sia uno stigma difficile da sradicare.
“Oggi volevo andare a vedere quel film al cinema ma non c’era nessuno che volesse venire con me”
Andare da soli nei luoghi d’interesse e interazione come ristoranti e cinema rappresenta una grande sfida per chi teme il giudizio del prossimo ed abbattere questo muro potrebbe rendere le persone più libere e consapevoli.
“C’è una grande differenza tra essere da soli e decidere di rimanere soli. Questa tipologia di stigma suggerisce che se siamo da soli nessuno ci vuole e non capaci di ricevere affetto e questo fa di noi dei perdenti. Ci sono milioni di persone che provano questa sensazione e che non ne parlano per vergogna” ha riferito Ami Rokach, professoressa di psicologia alla York University.
Il numero di coloro che vivono con serenità la compagnia di sé stessi sta lentamente aumentando:per circa il 55% dei millennials prenotare viaggi o cene al ristorante al ristorante non è motivo di vergogna.
Facendo un confronto i millennials risultano essere una generazione più “indipendente” con percentuali, elaborate da Condor Ferries, più alte rispetto al passato riguardo chi ha viaggiato almeno una volta da solo.
Perché rinunciare a fare ciò che ci piace solo per paura di sembrare soli?
Alla fine dei conti sentirsi parte di un gruppo sociale è una delle necessità umane ed il fatto che le persone trovino confortante circondarsi di amici e non solo risulta più che naturale.
Ci si chiede piuttosto quanto sia giusto verso sé stessi rinunciare al proprio benessere, che questo venga rappresentato da una cena fuori o un film al cinema, per la sicurezza di non esser giudicato per la solitudine che gli altri potrebbero percepire in noi.
Se dimostrarsi soli agli occhi degli altri significa mettere noi stessi al primo posto, liberandoci da ogni pressione sociale, forse risultare solitari agli occhi della società non è poi così male.