Tutta europa vota Roma come sede dell’Expo 2030 ma la Francia vota Riyad

In questi giorni si è svolta una serata a Parigi interamente dedicata all’Italia e alla sua candidatura per Expo 2030.

Roma infatti, insieme a Riyad e Busan è tra le 3 candidate ad ospitare l’evento internazionale che ha come fine principale la sensibilizzazione del pubblico, illustrando progressi e prospettive future.

Ma che cos’è l’Expo?

L’Expo è un‘esposizione universale su un tema generale che si tiene ogni 5 anni, della durata di massimo 6 mesi e che prevede la costruzione di diversi padiglioni ospitanti le rappresentanze dei paese partecipanti.

La prima edizione si è svolta a Londra nel 1851 e da quel giorno sono stati mantenuti i 3 valori fondanti: fiducia, solidarietà e progresso.

Per Roma rappresenterebbe un’opportunità unica: è dal 1942 che non ospita tale evento, anno nel quale venne fatto costruire appositamente l’EUR (mai completato del tutto).

Secondo il valore stimato nei dossier l’impatto economico ammonterebbe a 50,6 miliardi di euro, con 18,2 miliardi di effetto economico indiretto a breve e 10 miliardi di effetto economico diretto.

Al netto di un appoggio praticamente unanime dell’Europa, l’unico Paese a non aver appoggiato la candidatura di Roma (l’unica città europea in lizza tra le candidate) è la Francia, pronta ad appoggiare Riyad.

“C’è invece il rischio di avere un Expo cupo, oppressivo e oscuro. E` una città (Riyad) di un paese in cui i diritti della comunità lgbt  non sono per niente rispettati, ma calpestati come quelli delle donne e dei lavoratori. Trovo che sia importante, visto che si voterà a novembre, che si proietti un faro su questo fatto. È accaduto coi Mondiali del Qatar e ci si è accorti dopo di voler ospitare i Mondiali in un paese dove i diritti erano rispettati poco e male. Ora si rischia, se non c`è piena attenzione e mobilitazione, lo stesso”, così si è espresso Roberto Gualtieri attuale Sindaco di Roma

La posizione favorevole della Francia sulla candidatura di Riyad potrebbe trainare con se’ le scelte di parte del Maghreb e del centro Africa, spostando di non poco gli equilibri in virtù della votazione del 28 novembre a Parigi.

Dall’esodo di decine di calciatori europei dal valore di milioni di euro ai Mondiali 2022 fino ad Expo 2030. Le semi-illimitate disponibilità del Medio Oriente stanno spostando gli equilibri economici e Macron punta ad amplificarne i rapporti commerciali.

L’appoggio di Macron a Riyad non preoccupa solo Roma, diretta interessata, ma soprattutto ONG e realtà che hanno dovuto fare i conti con la continua violazione dei diritti umani perpetuata anche nei Mondiali di calcio 2022.

Le risorse illimitate di cui dispone l’Arabia fanno di Riyad la favorita ad accaparrarsi Expo 2030 e l’Europa intera rischia di non risultare abbastanza coesa per evitare questa “sconfitta”.