Il turismo è uno dei settori più colpiti dagli effetti della pandemia. L’Organizzazione Mondiale del Turismo ha stimato una perdita di circa 1.100 miliardi di euro – una cifra che supera per circa tre volte l’importo determinato dalla crisi economica del 2009, indicando perciò una marcata contrazione nel numero dei turisti.
Le crisi tra post-pandemia e Russia-Ucraina
Il mondo dei viaggi sta intraprendendo nuove sfide. Superarle sarà fondamentale per riprendersi dalle conseguenze della pandemia ancora in corso. La ripartenza di questo settore era stata inizialmente riattivata da un’ordinanza del Ministero della salute, che autorizzava gli spostamenti per turismo in qualsiasi parte del mondo.
In contemporanea alla presunta chiusura del capitolo “pandemia”, ci si è dovuti affacciare al conflitto Russia-Ucraina, che ha provocato un’instabilità geopolitica e una significativa decrescita del poter di acquisto degli italiani, a causa dell’aumento dei prezzi di molti beni e servizi.
Differenze di incoming e outcoming rispetto al 2019
Dal punto di vista dell’incoming, nel 2019 i turisti russi erano pari a circa 1.8 milioni di persone. Ad oggi, si prevede un calo generale del 50% sulla spesa complessiva dei turisti stranieri in Italia, già iniziata nel 2021.
Per quanto riguarda l’outgoing, si sta purtroppo assistendo ad un clima di raffreddamento da parte degli italiani nelle prenotazioni di viaggi internazionali. Non solo a causa della pandemia, ora anche a causa del conflitto bellico in atto.
Stando ai dati ASTOI Confindustria Viaggi, confrontando l’annata del 2019 con i primi trimestri del 2021 e 2022, si riscontra un calo del 95% nel 2021 e del 53% nel 2022.
Soluzioni dalle associazioni turistiche
Le associazioni strettamente legate al turismo chiedono al governo sostegni adeguati in grado di risolvere, o quantomeno cercare di alleggerire, i grandissimi problemi evidenziati soprattutto nel periodo di ripresa post-Covid19.
Grazie alla grande collaborazione tra le associazioni di questo settore, sono stati raggiunti diversi obiettivi. Tra questi: l’istituzione e la tripla proroga dei voucher. Un fondo per Tour Operator e agenzie di viaggio pari a 625 milioni in seguito ai danni subiti nel 2020. L’integrazione e la proroga della “cassa Covid” per un totale di 95 settimane dall’inizio della crisi. L’istituzione di corridoi Turistici “Covid free” per 6 destinazioni a settembre 2021 e proroga e ampliamento per 12 mete totali a gennaio 2022. Infine, eliminazione del divieto sui viaggi extra UE, a partire da febbraio 2022.
Nel complesso, nel 2020 e 2021 il fatturato perso raggiunge 21,1 miliardi, ai quali verranno aggiunti i 6 miliardi persi quest’anno, per una cifra totale di 27.1 miliardi.
Il governo, nel frattempo, non ha ancora rilasciato i sostegni per il 2021, che è stato l’anno più critico degli ultimi tre.
La rivoluzione del turismo come conseguenza alla crisi post-pandemia
La situazione di “stallo” post-pandemia ha, inoltre, messo in discussione modelli e prodotti che all’interno del settore turistico si ritenevano consolidati già da tempo.
Il nostro Paese si sta adattando ai nuovi trend del turismo. Già a partire dal 2021 il 94% delle strutture ha messo in atto azioni per aumentare la sostenibilità, come l’utilizzo di materiali ecosostenibili e la riduzione di sprechi. Inoltre, con lo sviluppo della neverending experience, circa il 7% delle strutture ha iniziato a proporre attività da svolgere online per l’arricchimento della propria value proposition, così da garantire un’estensione dell’esperienza turistica sia fisica che digitale.
All’interno di questo settore si è aperto uno spazio per l’ospite in smart working e una delle ultime novità è il servizio ‘Buy now-Pay later’, che permetterà al cliente di rateizzare il pagamento della villeggiatura.
Nonostante le gravi problematiche che il settore turistico sta affrontando, l’Italia sta mettendo in atto una rivoluzione senza precedenti, che renderà il turismo sempre più unico e alla portata di tutti.