buco nero

Trovato buco nero più distante mai rilevato nei raggi X

Un team di astronomi, guidato dall’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics (USA), ha trovato il buco nero più distante mai rilevato nei raggi X utilizzando i telescopi spaziali Chandra e Webb.

La recente scoperta ha portato alla luce la presenza di un buco nero supermassiccio da record. Secondo gli scienziati, il buco nero è risalente a 470 milioni di anni dopo il Big Bang quando l’Universo aveva solo il 3% circa della sua età attuale. Il buco nero è massiccio quanto la galassia UHZ1, che lo ospita, ed è ancora in una fase iniziale della sua evoluzione. Questa scoperta aiuta a spiegare come si sono formati alcuni dei primi buchi neri supermassicci comparsi nell’universo.

Come è avvenuta la scoperta

La scoperta è avvenuta analizzando l’interno di un’immagine composita, che mostra decine di oggetti celesti. L’immagine rappresenta l’ammasso di galassie Abell 2744, ripreso nell’infrarosso da Webb. Sul bordo della nube viola di gas, a circa 3.5 miliardi di anni luce dalla Terra si trova un minuscolo granello arancione.

Questo granello è una galassia a 13.2 miliardi di anni luce dalla Terra, UHZ1 appunto. Chandra ha permesso di vederci al centro un buco nero supermassiccio in crescita: la sua massa, tra 10 e 100 milioni di volte il Sole, è simile a quella della galassia che lo ospita.

Questa stima è basata sulla luminosità e l’energia dei raggi X emessi e rappresenta un intervallo di massa addirittura confrontabile con quello della galassia ospite. Una caratteristica contrastante rispetto ai buchi neri nei nuclei delle galassie più vicine, che di solito rappresentano solo una frazione molto più piccola della massa totale della galassia

Perché questa scoperta è così importante?

Questa scoperta consente di aggiungere un nuovo tassello alla comprensione dei processi che portano alla formazione di buchi neri supermassicci.

La domanda fondamentale che si pongono gli astronomi è se i buchi neri si originino direttamente dal collasso di enormi nubi di gas, che generano buchi neri con masse comprese tra diecimila e centomila volte quella del nostro Sole, oppure se derivino da esplosioni delle prime stelle.

La notevole massa del buco nero, la quantità di raggi X prodotta e la luminosità rilevata da Webb, confermano le previsioni teoriche riguardo alla prima ipotesi, cioè a un buco nero massiccio che si è formato direttamente dal collasso di una massiccia nube di gas.

Ulteriori studi sono in corso per una comprensione sempre maggiore del nostro Universo ai suoi primordi.