No, non sono eventi meteorologici normali e prevedibili

Dopo anni di appelli, ciò che scienziati e studiosi del clima hanno prospettato si sta concretizzando. Fenomeni atmosferici sempre più estremi e sempre più frequenti. La grandinata che ieri ha colpito la provincia di Treviso, la tromba d’aria di questa mattina alle porte di Milano e le bombe d’acqua riversate sulla Lombardia in questi ultimi giorni sono esempi della rapidità del mutamento che sta interessando il clima della Penisola, ogni giorno sempre più incline alla tropicalizzazione. Tra le cause, l’inquinamento atmosferico prodotto da 150 anni di rilascio di gas serra nell’atmosfera, che ha comportato il surriscaldamento del Pianeta e un rapido cambio del ritmo del ciclo dell’acqua.

Il fenomeno della tropicalizzazione del clima

Treccani definisce la tropicalizzazione:

“la modificazione del clima di una regione verso caratteristiche tipiche delle regioni tropicali, con temperature elevate nell’intero corso dell’anno e precipitazioni violente e abbondanti. Una serie di fenomeni imputabili agli effetti del riscaldamento globale e difficilmente prevedibili”.

La tropicalizzazione del clima è un fenomeno in corso in tutta l’area mediterranea, zona focale del cambiamento climatico, Italia compresa. Come testimoniato dalle ricerche dell’Organizzazione meteorologica mondiale, le temperature nel continente sono infatti aumentate quasi del doppio rispetto alle medie mondiali. In concreto quali sono le conseguenze del mutamento climatico?

  1. Temperature medie elevate lungo tutto l’anno
  2. Forte umidità
  3. Precipitazioni improvvise, torrenziali e abbondanti nella stagione calda
  4. Diminuzione delle precipitazioni nella stagione fredda
  5. Siccità

L’incuria del territorio, l’erosione del suolo e la cementificazione contribuiscono al potenziale distruttivo di questi fenomeni. Lo scenario prospettato non lascia spazio all’ottimismo che si tiene in considerazione che in Italia si perdono 2 metri quadri di suolo al secondo come stimato dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale.

Con l’aumento delle temperature e dei periodi di siccità cambia il ciclo dell’acqua: l’evaporazione si fa più veloce e intensa per via delle alte temperature e di conseguenza le precipitazioni sono più violente e sfogano in poche ore il carico di interi mesi.

“Il riscaldamento globale di origine antropica ha fatto mutare non solo le temperature medie. Ora i periodi di ‘bel tempo’ e ‘brutto tempo’ permangono ognuno per più giorni sullo stesso territorio. Le piogge hanno quindi il tempo di scaricarsi maggiormente su una stessa zona, arrivando a creare condizioni alluvionali anche in caso di precipitazioni di per sé non particolarmente eccezionali. È esattamente quanto accaduto in Emilia-Romagna”.

Antonello Pasini, professore di Fisica del Clima dell’Università di Roma Tre

Sulla base degli eventi estremi che hanno interessato il Bel Paese negli ultimi giorni, con un’intensità tale da rendere impossibile il confronto con annate antecedenti a quella attuale, si può dedurre che il cambiamento climatico sia in realtà un fenomeno estremamente correlato al nostro quotidiano, tanto da modificarne i ritmi e la prevedibilità. Resta solo da capire se, come preannunciato dagli esperti, verrà raggiunto un punto di non ritorno in cui la reversibilità di tali fenomeni resterebbe l’ultimo degli scenari possibili.