Texas, i transgender non possono partecipare a competizioni sportive

Texas, i transgender non possono partecipare a competizioni sportive

Dopo 10 ore di dibattito emotivo e controverso, conclusosi alle 3 del mattino, la Texas House, la Camera dello stato del Texas, ha votato giovedì sera per impedire agli atleti transgender di competere negli sport della scuola pubblica K-12 (sigla che sta ad indicare il livello di istruzione americana dalle elementari alle superiori), nella loro identità di genere. L’HB 25 richiederebbe agli atleti delle scuole pubbliche di competere in sport basati sul “sesso biologico” indicato nei loro certificati di nascita.

DEMOCRATICI: “FORMA DI DISCRIMINAZIONE”

I Democratici con forza hanno attaccato House Bill 25, siglato “HB 25” – nome con cui si indicano i decreti-legge negli USA-, imputata come una pericolosa forma di discriminazione, sacrificando i giovani transgender per fomentare una guerra culturale per guadagno politico. All’indomani anche il Senato del Texas, rinunciando alle regole che normalmente richiederebbero un preavviso per un’udienza pubblica, ha approvato rapidamente il disegno di legge con alcune modifiche, e la Camera lo ha riapprovato domenica.

L’AUTORE DELLA LEGGE

L’autore del disegno di legge, ovvero il rappresentante repubblicano Valoree Swanson, ha insistito sul fatto che l’obiettivo era proteggere gli sport femminili, dicendo «Sono entusiasta di avere l’opportunità oggi di difendere le nostre figlie, le nostre nipoti e tutte le nostre ragazze del Texas». Sempre Swanson, prosegue affermando «HB 25 cerca di proteggere l’equità e la sicurezza competitiva per le ragazze che altrimenti potrebbero essere costrette a competere contro i “maschi biologici” che sono generalmente più grandi, più veloci e più forti».

Di parere opposto il rappresentante democratico Ann Johnson. Dopo aver raccontato la storia del suo coming out tra le lacrime ha chiesto «Da dove viene? Perché abbiamo messo a verbale che non c’è un caso – non un caso – di una ragazza trans che ha preso un posto ad una studentessa in Texas».

Il tenente governatore Dan Patrick, presidente del Senato, ha fatto del disegno di legge sullo sport transgender una delle sue principali priorità legislative. Patrick e altri repubblicani insistono che la limitazione sia necessaria per contrastare un crescente movimento di inclusione per le persone transgender, il quale potrebbe minacciare l’equità che è essenziale per gli sport scolastici, derubando potenzialmente le ragazze dei benefici dell’atletica, dall’apprendimento del lavoro di squadra fino all’applicazione delle capacità di leadership, arrivando alla qualificazione per il college borse di studio.

Ai microfoni della CBS, Susan Broyles Sookman dell’American Civil Liberties Union ha dichiarato in maniera perentoria «Privare i ragazzi trans del diritto di partecipare alle attività scolastiche è sbagliato ed è una violazione dei loro diritti».

AMERICA DIVISA

Questa situazione, a quanto pare, ha letteralmente diviso l’America, sulla scia anche di quanto accaduto solo pochi mesi fa in occasione dei Giochi Olimpici di Tokyo.

Per la prima volta nella storia delle Olimpiadi, infatti, il CIOComité International Olympique – ha consentito ad un’atleta transgender di gareggiare: Laurel Hubbard ha provato a conquistare una medaglia nel sollevamento pesi categoria 87+kg.

Anche in quell’occasione le polemiche sono state a non finire, in particolare anche da parte di altre colleghe nei confronti della neozelandese, che si era detta comunque abituata alle “sfide difficili” e considerava quella partecipazione come una “celebrazione globale delle nostre speranze”. Ora però dal Texas ecco un passo indietro, nell’attesa che il governatore repubblicano Greg Abbott firmi il disegno di legge.