La Camera dei Deputati in Cile ha approvato nella giornata di ieri una legge riguardante il matrimonio egualitario. Nello specifico si tratta di un progetto convertito in legge, in questo caso riguardante il matrimonio fra persone dello stesso sesso. Oltre a ciò viene assicurato anche il diritto di avere figli. I voti favorevoli alla Camera dei Deputati sono stati 82, gli astenuti 2 e i contrari 20. Tutto questo dopo che il testo è passato con 21 si, 8 no e un astenuto. Spetterà ora alla presidenza della repubblica promulgare tale legge per definire ogni procedura amministrativa atta a far sposare le persone dello stesso sesso.
Il Movilh Chile, Movimento per l’integrazione e la liberazione degli omosessuali, ha mostrato una certa contentezza per quanto avvenuto. Per loro: “il Cile ha compiuto un passo storico e decisivo per l’avanzamento e il consolidamento dei diritti civili delle coppie e delle famiglie omosessuali che, senza distinzione, erano state discriminate e vulnerate fin dalle origini del nostro Paese“. Il Movilh per festeggiare l’approvazione di legge ha organizzato una manifestazione a Plaza Baquedano a Santiago del Cile. Per i media della Camera tale legge è da considerarsi: “senza precedenti”.
In Europa l’ultimo paese ad aver approvato una legge simile è stata la Svizzera il 26 settembre di quest’anno. L’Italia è stata invece l’ultimo tra i sei membri fondatori dell’Ue a riconoscere e regolarizzare le unioni civili. Questo ritardo ha portato una condanna da parte della Corte europea dei diritti umani di Strasburgo nel 2015, per la violazione dei diritti di tre coppie omosessuali. Per ora, come spiegato nel sito dell’Unione europea, i membri Ue che non riconoscono le unioni civili sono Bulgaria, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania e Slovacchia.