Per “stupri di guerra” si intendono gli stupri commessi da soldati, altri combattenti o civili durante una conflitto armato, una guerra o un’occupazione militare. Rientra negli stupri di guerra anche costringere le donne a prostituirsi o a diventare schiave sessuali dalle forze occupanti. Questo il caso del comfort women durante la seconda guerra mondiale nei territori occupati dai giapponesi.
Durante i conflitti armati, gli stupri sono usati di frequente come vero e proprio strumento di guerra psicologica, con l’obiettivo di umiliare il nemico e minare la sua psiche. Non si deve fare l’errore di ridurli a semplici atti dovuti dall’istinto umano. Accade spesso che siano gli stessi comandanti a incoraggiare i soldati ad usare violenza con i civili.
Gli stupri di guerra e la schiavitù sessuale sono oggi riconosciuti dalla convenzioni di Ginevra come crimini contro l’umanità e crimini di guerra.
Gli stupri nella guerra in Ucraina
Sono passati 49 giorni dall’inizio del conflitto Russo – Ucraino e, se le armi ed i bombardamenti non fossero già abbastanza, violenze e morte hanno come bersaglio le donne ucraine.
In questi giorni giungono notizie di donne stuprate e poi impiccate dai soldati russi nel villaggio di Brovary, a venti chilometri da Kiev.
Nelle cittadine di Bucha e Irpin le violenze sarebbero state perpetrate anche contro donne anziane, ancora più vulnerabili perché impossibilitate a fuggire.
Secondo alcune testimonianze, queste donne, violentate a turno da un gruppo di soldati russi, avrebbero poi deciso di togliersi la vita.
Le parlamentari Lesia Vasylenko, Olena Khomenko, Maria Mezentseva e Alona Shkrum hanno visitato nei giorni scorsi la House of Commons a Londra. Ha spiegato Mezentseva:
La gran parte di loro sono state assassinate dopo essere state stuprate oppure si sono tolte la vita. Il problema principale è che le vittime e le famiglie non hanno la forza e la capacità di farsi avanti e denunciare. Alcune delle donne stuprate sono anche state impiccate. E questi sono fatti che stiamo raccogliendo come prove di crimini di guerra.
Alla denuncia delle parlamentari si è aggiunta la voce della vicepremier ucraina Olga Stefanishynan, dichiarando che:
Ogni singolo soldato che abbia commesso questo crimine di guerra verrà chiamato a risponderne. I pubblici ministeri hanno avviato duemila indagini a carico delle truppe russe, anche con l’accusa di stupro e omicidio. Tutti coloro che commettono atti perseguibili dovranno essere giudicati.
Mosca nega, parla di messa in scena. Il Presidente ucraino Zelensky si è rivolto alle forze russe definendole «assassini», «torturatori», «stupratori» e «macellai».
L’ONU invece conferma. I testimoni verificati sono già dieci, alcuni anche nella veste di vittima di reato di guerra. L’Human Rights Watch (organizzazione non governativa che si occupa della difesa dei diritti umani) è pronta ad accompagnarli davanti la Corte penale internazionale.
Anche l’ambasciatrice del Regno Unito in Ucraina, Melinda Simmons, commenta gli stupri di guerra in Ucraina ai danni di donne e bambini, con un tweet.
L’ambasciatrice, dopo aver appreso del massacro di Bucha, scrive:
Lo stupro è un’arma di guerra. Nonostante non sappiamo ancora la portata totale di questo uso in Ucraina, è già chiaro che faceva parte dell’arsenale della Russia. Donne stuprate davanti ai loro figli, bambine davanti alle loro famiglie, come deliberato atto di soggiogamento. Lo stupro è un crimine di guerra.
Rape is a weapon of war. Though we don’t yet know the full extent of its use in #Ukraine it’s already clear it was part of 🇷🇺 arsenal. Women raped in front of their kids, girls in front of their families, as a deliberate act of subjugation. Rape is a war crime.
— Melinda Simmons (@MelSimmonsFCDO) April 3, 2022
Un orrore che non riguarda solo le donne
Anche la violenza sessuale verso gli uomini da parte di altri uomini è comune in guerra.
Uno studio del 2009 di Lara Stemple ha confermato che questo tipo di violenza è documentato in conflitti in ogni parte del mondo.
I prigionieri politici maschili negli anni ’80 a El Salvador e gli internati nei campi di Sarajevo sono stati stuprati o torturati sessualmente. Stemple conclude che la “mancanza di attenzione verso gli abusi sessuali su uomini, durante i conflitti, è particolarmente preoccupante data la diffusa portata del problema”.
È possibile fare giustizia?
La persecuzione degli stupratori in tribunali per crimini di guerra è di recente sviluppo.
In genere, il diritto internazionale umanitario riguarda il maltrattamento dei civili e “ogni devastazione non giustificata dalla necessità militare”. Lo stupro di guerra, purtroppo, è raramente perseguito come un crimine di guerra.
Durante la storia ci sono stati, infatti, diversi fallimenti: dopo la seconda guerra mondiale, il tribunale di Norimberga fallì nel giudicare i criminali di guerra nazisti per stupro, anche se vi furono diverse testimonianze a confermarli. Il tribunale di Tokyo condannò ufficiali giapponesi “per non aver prevenuto gli stupri” nello “stupro di Nanchino”.
Il giudice Richard Goldstone, procuratore capo al Tribunale penale internazionale per l’ex-Jugoslavia, disse che “lo stupro non è mai stato interesse della comunità internazionale”.
Si spera che almeno in questo caso, grazie anche alla facilità nel procurarsi prove tangibili, si possa fare giustizia. Anche se nessun provvedimento, alla fine, può davvero risarcire la vittima e il danno irreparabile arrecatogli.