Stop dal TAR all’abbattimento dell’orso Jj4

Il caso dell’orso Jj4, che mercoledì scorso ha ucciso nei boschi del Trentino il runner Andrea Papi, ha riacceso le polemiche relative alla complicata convivenza tra l’uomo e gli orsi.

Ma l’abbattimento è realmente l’unica soluzione possibile in questi casi?

In seguito a questo caso l’opinione pubblica si è divisa in due fazioni, chi accusa l’orso e ne chiede l’uccisione e chi sostiene come l’orso si sia semplicemente comportato come tale, essendo per natura un predatore. L’orso infatti tende a non avvicinarsi mai all’uomo, e quando raramente lo fa e lo aggredisce, è perché si sente minacciato o sente minacciati i suoi cuccioli.

Di chi è quindi la colpa di quanto accaduto? Nè dell’uomo e nè dell’orso, ma è da ricercarsi molto più indietro nel tempo. E’ nel 1989 quando nasce il progetto di ripopolamento degli orsi nelle zone del Trentino, con il trasferimento dalla Slovenia di 4 esemplari di orsi, con l’obiettivo di raggiungere una popolazione di circa 40 orsi nel corso del tempo. Dopo 33 anni gli orsi in quelle zone sono diventati 120, il triplo di quelli previsti. E’ lampante che qualcosa sia andato storto, e di come sia stato perso il controllo della situazione.

Dopo la notizia della decisione iniziale di abbattere l’orsa Jj4, lo zoosafari di Fasano, in pieno accordo con il Sindaco, ha fatto sapere di aver inviato una lettera al Presidente della provincia di Trento per rendersi disponibile ad accogliere nella propria struttura l’orsa in uno spazio dedicato ad hoc.

Quanto accaduto merita una grande riflessione da parte di tutti i soggetti interessati, perchè è troppo semplicistico voler risolvere la questione uccidendo un orso solo perchè ha fatto l’orso. L’eliminazione di un animale non risolve il problema, rischia invece di essere una scelta controproducente per l’importanza che ha nei nostri ecosistemi.

La madre del runner ucciso, Franca Ghirardini, ha rilasciato delle dichiarazioni sulla vicenda: “Voglio chiarire una cosa, la colpa non è di mio figlio e neanche dell’orso. L’abbattimento dell’orso non mi ridarà Andrea. La colpa va ricercata nella cattiva gestione fatta da chi ha gestito, nel tempo, il progetto Life Ursus, che ormai è sfuggito di mano. Devono esserci responsabili che non possono passarla liscia.”