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Spencer, il film: Lady Diana apre le porte dei media ai disturbi alimentari

Risulta sempre più importante sensibilizzare il pubblico mediatico ai DCA (disturbi del comportamento alimentare). Il regista Pablo Larràin, ha voluto affrontare questa tematica nel film “Spencer”. Film in cui si racconta la complicata vita di Lady Diana, la lotta con il marito Carlo e i disturbi alimentari.

La storia di “Spencer” si concentra principalmente su tre giorni importanti della vita della Principessa: dopo aver scoperto il tradimento del principe, decide di interrompere questo rapporto contorto.

Il film esprime la sensazione di inadeguatezza della protagonista. Causata soprattutto dalla voglia di liberarsi da un ambiente reale che non le appartiene e che la spinge a voler tornare alla vita precedente, reclamando la sua infanzia e la sua famiglia d’origine. Da questo il titolo del film: “Spencer”.

I disturbi alimentari

Sempre di più all’interno di social media, televisione, serie tv o cinema si è iniziato a parlare di disturbi alimentari. Una patologia caratterizzata principalmente da un’alterazione delle abitudini alimentari e da un’eccessiva preoccupazione per il peso e per le forme del corpo.

Nonostante si possa pensare che i disturbi del comportamento alimentare siano solo problematiche a livello fisico, in realtà sono prevalentemente dettate da sofferenze a livello psicologico. Possono essere dovuti a traumi legati alla propria esperienza di vita e che portano ad autodistruzione fisica.

Spencer: L’illusione di una fiaba

Oltre a raccontare il periodo particolarmente difficile della vita matrimoniale della Principessa, “Spencer” si concentra particolarmente sul suo disturbo alimentare. L’obiettivo del regista, infatti, era quello di soffermarsi su una drammatica vicenda vissuta, in quel momento, esclusivamente da Diana.

Questo film può essere visto come una favola senza un lieto fine.  Lady Diana ha sposato un principe, ma non ha avuto il suo “e vissero felici e contenti”.
Il contesto che la circondava l’ha portata ad una distruzione interiore che rappresenta proprio l’archetipo di un’illusione di una fiaba.

Diffusione di film e serie tv sui disturbi alimentari

Con il film “Spencer” e l’attenzione e progressiva consapevolezza dei problemi legati ai disturbi alimentari, vi è stata una maggiore cura del trattamento di questi temi al cinema e in televisione.

Altre produzioni, come per esempio il film “To the bone” con protagonista Lily Collins, non hanno riscontrato lo stesso successo della pellicola di Larràin.
Grazie a “Spencer, alla candidatura al premio Oscar dell’attrice Kirsten Stewart, e al personaggio di Lady Diana che ha da sempre intrigato il pubblico, la tematica del disturbo alimentare ha iniziato a prendere sempre più piede.

Tutto ciò ha permesso una diffusione maggiore tra le piattaforme di produzione e streaming, che sfornano film o serie tv in grado di immedesimarsi realmente in chi soffre di DCA e permette di sfatare il classico stereotipo di questa patologia: “l’immunità” degli uomini ai disturbi alimentari.
Un chiaro esempio è stato pubblicizzato sia nel sopracitato film “To the bone”, ma anche nella serie Netflix “Tiny pretty things”, una serie ambientata nel mondo della danza prodotta da Michael MacLennan.

L’importanza della diffusione della tematica

È importante, perciò, pubblicizzare questo tipo di produzioni, poiché sempre più persone sono vittime dei DCA. Le stime indicano che 10 milioni di uomini e 20 milioni di donne soffro di questo disturbo. Spesso si tratta di situazioni pericolose per la vita, come anoressia o bulimia nervosa, richiedendo necessariamente attenzioni mediche e trattamenti specifici.

La diffusione di consapevolezza su questa tematica può permetterne il riconoscimento da parte della sanità statale, che ancora oggi non attribuisce ai disturbi del comportamento alimentare la gravità che merita.