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Shireen Abu Akleh, reporter di Al Jazeera: uccisa in Cisgiordania durante gli scontri a fuoco

La giornalista di Al Jazeera, Shireen Abu Akleh, è morta nel corso degli scontri a fuoco tra i miliziani palestinesi e l’esercito israeliano all’interno del campo profughi di Jenin, in Cisgiordania.

Stando a quanto riportato da Al Jazeera, le forze israeliane avrebbero ucciso a sangue freddo la giornalista. Secondo il rapporto dell’agenzia palestinese Wafa, un proiettile avrebbe colpito il volto della donna di 51 anni uccidendola. Un altro giornalista ha subito una ferita alla schiena ma, al momento, non si troverebbe in condizioni gravi. Stando alle testimonianze, tutti i giornalisti indossavano un grosso giubbotto che indicava chiaramente l’appartenenza del proprietario alla stampa. Questo non ha però fermato i responsabili dall’aprire il fuoco.

Shireen Abu Akleh era considerata una veterana dell’informazione nella zona e lavorava per Al Jazeera da 26 anni. Al Jazeera stesso ha dichiarato che la donna sia stata uccisa a sangue freddo, definendo quanto accaduto “un crimine orrendo che rompe le norme internazionali”.

Il presidente palestinese Abu Mazen ha condannato il crimine, accusando fermamente le truppe israeliane. Ha sottolineato che questo non sarebbe altro che l’ennesimo caso della “politica quotidiana perseguita dall’occupazione contro il nostro popolo, la sua terra e i suoi luoghi sacri”. Il premier Israeliano Naftali Bennet, in risposta, ha sottolineato che le accuse non si basano su prove solide e ha proposto un’indagine congiunta tra israeliani e palestinesi per individuare il reale colpevole.

Lo scontro nel campo profughi di Jenin è solo l’ultimo episodio dell’inasprimento delle tensioni tra Israele e i palestinesi in queste ultime settimane.