Sharing Mobility: mobilità del futuro o moda passeggera?

La sharing mobility, ovvero la mobilità condivisa di monopattini, biciclette, motorini ed automobili, è un’attività che coinvolge sempre più italiani. Il loro utilizzo è cresciuto in modo costante, ma qual è la reale situazione in Italia?

Nel 2021 i noleggi effettuati sono stati 35 milioni, +61% rispetto al 2020 e +25% rispetto al 2019. In aumento anche il numero di veicoli disponibili sul territorio, che arrivano a più di 89mila nel 2021. Di questi oltre la metà sono monopattini (52%), seguiti da bici (31%), motorini (10%) e auto (7%).

Attualmente in Italia ci sono ben 62 capoluoghi di provincia con almeno un servizio di sharing, così suddivisi: 35 su 48 totali al nord, 11 su 28 al centro e 16 su 32 al sud. La città con più noleggi è Milano, con quasi 11 milioni di prenotazioni effettuate nel 2021, seguita da Roma (9 milioni) e Torino (2 milioni) In Italia è attuale il dibattito che vede la sharing mobility come una soluzione per ridurre traffico ed inquinamento.

Nel 2021 c’è stato un noleggio medio di quasi 12 minuti e una percorrenza di 2,3 km. Per parlare di un dato soddisfacente, al fine di poter sostituire l’uso dell’auto privata, bisognerebbe superare i 4 km di media di utilizzo.

La sharing mobility negli ultimi anni si sta evolvendo utilizzando nuove forme di energia, spingendo sempre di più ad un approccio ecosostenibile con veicoli elettrici e ben il 94,5% dei veicoli attualmente in condivisione è a zero emissioni.

Specialmente per le tratte di breve-lunga percorrenza, scegliere mezzi di trasporto sharing può essere una soluzione a:

  • inquinamento atmosferico. In Europa i trasporti rappresentano circa 1/3 del consumo totale di energia e un quinto delle emissioni di gas serra.
  • inquinamento acustico. Un’eccessiva esposizione al rumore può provocare nelle persone disturbi del sonno e malattie cardiovascolari.
  • traffico congestionato
  • consumo del suolo e degrado del territorio. Le infrastrutture per i trasporti tradizionali sono una causa di un elevato consumo di suolo e porta spesso a forti situazioni di degrado del paesaggio e di incompatibilità con il territorio circostante.
  • Costi ed efficienza dei trasporti. Trasporti innovativi ed efficienti permettono ai cittadini di risparmiare tempo, ma anche di ridurre i costi.

Un altro problema sono gli incidenti, in particolare lo scooter sharing con 7,77 incidenti ogni 100 mila spostamenti, e il monopattino con 5,01 incidenti.
Tutti i nuovi mezzi che vengono immessi nel mercato devono essere dotati di frecce, luci di posizione, di segnalatori acustici e di freni. Per quelli già circolanti l’adeguamento è previsto entro la fine del 2023.

Dall’analisi economica della sharing mobility emerge che un cittadino che usa più spesso la propria bicicletta, o i mezzi pubblici può ottenere un risparmio annuo fino a 3.800€ rispetto alla scelta di utilizzare abitualmente la propria auto. I soli costi fissi per il possesso di un’auto permetterebbe l’acquisto di 3 viaggi al giorno con lo sharing mobility.

Dall’analisi economica effettuata si evince come sia più conveniente per l’utente l’utilizzo della sharing mobility rispetto all’uso dell’auto privata, ma il vero problema riguarda l’aumento dei costi dello sharing e la sostenibilità economica per i piccoli e i grandi operatori, che inoltre nella quasi totalità dei casi sono privati. Negli anni infatti il mercato ha visto il fallimento di diversi operatori, con la relativa dismissione dei servizi per l’utente.