Le percezioni umane sono incredibilmente rilevanti per interpretare il mondo nel quale viviamo e hanno un ruolo fondamentale nel nostro comportamento.
Viviamo in un’epoca nella quale l’essere umano è costantemente iper-stimolato visivamente, molto più di quanto sia mai accaduto in passato.
Più siamo stimolati, e più risulta complicato attirare la nostra attenzione.
È interessante imparare ad interpretare le intenzioni intrinseche dei messaggi pubblicitari ed il valore percepito che il cliente ha di un’azienda o di un brand.
Molti studi dimostrano come le nostre decisioni siano guidate da fattori subconsci, istintivi ed emotivi. Questo processo decisionale è da tempo oggetto di studio da parte delle aziende.
I NOSTRI SENSI NELLE TECNICHE DI MARKETING
Il Sensory Branding è una recentissima strategia di marketing che sfrutta i cinque sensi per entrare in relazione emotiva con i possibili consumatori. Inoltre, è stato dimostrato che la nostra vista è meno potente rispetto agli altri nostri sensi.
Si immagini di fare una passeggiata per un grande centro, ipoteticamente Times Square a New York, alzando lo sguardo si potrebbero scorgere milioni di cartelloni pubblicitari invadenti ed attraenti, scritte scorrevoli, slogan e loghi di ogni genere. Sebbene possa sembrare strano, questa strategia non risulta più così efficace.
Il marketing si è impegnato per molto tempo ad attirare il consumatore a livello visivo, tralasciando gli altri sensi, quando in realtà gli stimoli visivi sono di gran lunga più efficaci se abbinati ad un altro senso, ad esempio l’olfatto.
Per coinvolgere sensorialmente le persone le aziende ad esempio inebriano i locali con profumi o mettono musica nei negozi. Attivare la più sensi è una delle strategie migliori per far sì che una pubblicità arrivi alla mente del consumatore.
Dunque, non solo i loghi, ma quel profumo che trasmette una strana malinconia, quella canzone capace di provocare emozioni reali e quel colore così familiare possono provocare l’effetto desiderato.
Questa è la strategia adoperata nel Marketing Sensoriale.
Per un pubblicitario è fondamentale però saper combinare i due sensi in modo tale che il risultato possa risultare gradevole al consumatore considerando che la maggior parte dei prodotti ha in media solo 1/20 esimo di secondo per catturare l’attenzione dell’acquirente. Quando vediamo e percepiamo contemporaneamente qualcosa che ci piace, si attivano insieme delle precise regioni del nostro cervello.
La più importante è la corteccia orbito frontale mediale destra, una regione associata ad un qualcosa di piacevole o gradevole. Se invece la combinazione tra occhio e naso non va a buon fine, quindi quando un Brand si abbina male ad una certa fragranza, si ha l’attivazione della corteccia orbito frontale laterale sinistra, quella parte del cervello strettamente legata alla repulsione e all’avversione.
LE AZIENDE CHE USANO IL SENSORY BRANDING
Ad esempio, vi è una compagnia aerea usufruisce di un profumo chiamato “Meadow Grass”, in grado di far credere ai passeggieri di essere all’aria aperta invece che in un aeroporto sovraffollato.
La “Nike” da quando ha aggiunto profumi ai suoi negozi, l’intenzione di acquisto tra i clienti è aumentata fino all’80%.
È dunque fondamentale comprendere quanto comunicare con il cervello e rivolgersi a più sensi possa essere fondamentale. Tramite questa strategia è possibile che il cliente si affezioni con più facilmente al brand e che esso, di conseguenza, possa essere ricordato per un maggiore periodo di tempo.