Sempre più persone si affidano al pezzotto (illegale) per guardare il calcio

Negli ultimi anni le piattaforme che trasmettono le partite di calcio si sono moltiplicate e ad oggi è diventato quasi un lusso poter vedere il calcio in tv. Ad esempio un tifoso di una squadra che partecipa alla Serie A e alla Champions League è costretto ad aver almeno due abbonamenti per seguire tutte le partite della sua squadra

Visti gli alti prezzi degli abbonamenti molti italiani hanno deciso di optare per un’alternativa illegale: il pezzotto. Sarebbero 5 milioni gli italiani che guardano le partite di Serie A su canali pirata. Mediamente il prezzo mensile di un pezzotto è intorno ai 20€ per vedere ogni tipologia di contenuto.

Come riporta la Fapav (Federazione per la tutela dei contenuti audiovisivi e multimediali), al primo posto della classifica si trova la Campania, regione dalla quale deriva anche il termine pezzotto.
La classifica delle regioni dove la pirateria è più diffusa:
Campania
Puglia
Sicilia
Lazio
Lombardia
Calabria

La Liguria è regione più virtuosa, infatti occupa l’ultima posizione in classifica

Ma come funziona il pezzotto?
Il sistema più diffuso è quello delle Iptv illegali. Serve procurarsi un set top-box, ovvero un decoder che permette di intercettare segnali che i sistemi interni alle televisioni non captano. Successivamente, si deve trovare un abbonamento pirata a cui appoggiarsi. In seguito, si paga con carta, con tutti i rischi di tracciabilità del caso, e si ricevono le credenziali da inserire nel set top-box per iniziare a ricevere il segnale.

La qualità e la velocità del servizio spesso sono migliori di quelle offerte, ad esempio, da Sky e Dazn. Questo perché i canali ufficiali devono proteggere il loro segnale rallentando quindi la trasmissione. Lo stesso non si applica ai canali pirata, che quindi arrivano prima a destinazione.

Ma cosa dice la legge in merito?
Le conseguenze, oltre a ricadere su chi vende il pezzotto, ricadono anche sull’utilizzatore finale. Quando si parla di vedere illegalmente dei contenuti si fa riferimento al diritto d’autore, ovvero la legge che ha l’obiettivo di tutelare chi crea un’opera. La violazione può comportare una multa da 2.582 euro a 25.822 euro, oltre alla reclusione da sei mesi a tre anni.

Attualmente, poter fermare l’utilizzo del pezzotto è tutt’altro che semplice. Chi trasmette le partite illegalmente si può appoggiare a servizi di cloud con server sparsi per l’Europa. Si possono bloccare gli Ip ma, anche quando arriva una segnalazione, serve un ordine del giudice per disattivare l’indirizzo, che richiede diverso tempo.

La svolta in arrivo
Nella giornata di ieri la Camera ha approvato la proposta di legge sul contrasto alla pirateria online presentata da Lega e FdI. La proposta di legge conferisce nuovi poteri all’Agcom per bloccare i siti web che diffondono illecitamente eventi live, oscurando entro 30 minuti il sito che trasmette illegalmente il contenuto.