La situazione italiana per quanto riguarda le scuole e le loro condizioni strutturali pare tutt’oggi lontana dall’essere definita buona. Secondo Cittadinanzattiva, organizzazione promotrice dell’attivismo dei cittadini, tra settembre 2020 e agosto 2021 si sono verificati trentacinque episodi di crolli. Vanno poi messi in conto altri 6 casi successi tra fine ottobre e l’11 novembre di quest’anno.
Tra le falle importanti c’è la mancanza di certificati di agibilità statica che contano il 54% delle scuole. L’assenza di prevenzioni sugli incendi e di collaudo statico riguarda rispettivamente il 59% e 39% di strutture. Tra l’altro il 49% di istituti è situato in zone ad alto rischio sismico.
Tutti questi vari episodi e mancanze fanno capire l’importanza di garantire interventi immediati alle strutture. Sicuramente la difficoltà nel gestire questi edifici sta nel fatto che essi sono vincolati dagli enti locali. Esempio lampante riguarda l’Anagrafe dell’Edilizia Scolastica, che è stata completata nel giro di 20 anni circa. Essa riporta oltre 40.000 edifici attivi, costruiti maggiormente prima del 1975.
I FONDI STANZIATI
Negli ultimi 10 anni sono 7 miliardi di euro i fondi stanziati per le scuole. A quanto pare non sono bastati per la loro riqualifcazione. Probabilmente il problema sta nella gestione di questi fondi. Essi vengono erogati dal Ministero dell’Istruzione ma sono poi gli enti locali a eseguire i progetti.
In aggiunta ai fondi del Ministero ci sarebbero anche quelli del PNRR che ammontano ad un totale di 12,66 miliardi. 800 milioni servono per la sostituzione di edifici scolastici e per la riqualificazione energetica. Tutti gli altri investimenti e interventi rientrano nell’ambito dell’Istruzione e Ricerca. Ad esempio il Piano di messa in sicurezza e riqualificazione dell’edilizia scolastica, di 3,9 miliardi di euro. É inoltre previsto il Piano Scuola 4.0, che prevede 2,1 miliardi per la trasformazione di spazi scolastici affinché diventino “connected learning environments”. Vanno aggiunti i 4,6 miliardi che il Piano prevede per la riqualificazione degli edifici per l’offerta educativa di asili nido e scuole dell’infanzia.
I CROLLI
Numerosi sono gli esempi di crolli nelle scuole. Nel liceo Boggio Lera di Catania il 10 novembre è crollato il tetto a causa delle piogge. Lo stesso giorno è avvenuto un crollo a Massa, nella palestra della scuola media Staffetti. A Torre del Greco, il comprensivo è stato chiuso fino al 19 novembre per dei crolli di intonaco nei corridoi. Lo scorso 5 novembre a Rodigo, in provincia di Mantova, è crollato il controsoffitto in un’aula della scuola primaria. Crolli nel controsoffitto a causa delle piogge anche nel plesso Don Milani di Paternò lo scorso 3 novembre. Sempre a Catania a fine ottobre si è staccato parte del muro di sostegno che circonda il plesso scolastico Fontarossa.
In tutti questi casi citati non è avvenuto per fortuna nessun decesso. Stessa cosa non si può dire per alcune situazioni avvenute anni fa. È il caso della scuola media Cavalcaselle di Porto di Legnago, nel quale perse la vita una ragazza di 14 anni. Ancora, il crollo della scuola di San Giuliano di Puglia, in cui persero la vita 27 alunni e una docente. Nel 2008 ci fu il crollo del controsoffitto di una scuola nel torinese che costò la vita a un giovane studente. Nel 2009 crollò la casa dello studente a L’Aquila con la morte di 8 studenti e del custode.