L’ex presidente della Francia, Nicolas Sarkozy, è stato condannato in appello a tre anni di carcere, di cui uno senza condizionale, nell’ambito del “caso Bismuth”. Questa sentenza arriva a distanza di due anni dalla condanna in primo grado.
La Corte d’appello di Parigi ha emesso la sentenza riguardante Nicolas Sarkozy, il suo avvocato, e un ex alto magistrato in relazione al “caso Bismuth”. Sarkozy è stato ritenuto colpevole di corruzione e abuso d’ufficio. Tuttavia, non andrà in carcere poiché l’anno senza condizionale sarà scontato a domicilio, con un braccialetto elettronico.
L’ex presidente si è sempre dichiarato innocente e ha annunciato l’intenzione di fare un ultimo ricorso in Cassazione. Nel “caso Bismuth”, le intercettazioni di un telefono cellulare acquistato con l’identità di Paul Bismuth, ex compagno di liceo dell’avvocato Thierry Herzog, sono state al centro del processo. Sarkozy e l’avvocato avrebbero utilizzato quel telefono per discutere con Gilbert Azibert, all’epoca procuratore generale presso la Corte di Cassazione, riguardo a un ricorso presentato da Sarkozy in un caso giudiziario. Azibert avrebbe cercato sostegno per ottenere un importante incarico nel Principato di Monaco in cambio di aiuto a Sarkozy.
Oltre al “caso Bismuth”, Sarkozy affronterà altri procedimenti giudiziari. La Procura nazionale finanziaria ha richiesto il rinvio a giudizio dell’ex presidente in relazione al caso dei presunti finanziamenti di Gheddafi alla sua campagna presidenziale del 2007. Inoltre, in autunno, Sarkozy dovrà affrontare il processo di appello per il caso Bygmalion, legato alle spese della sua campagna presidenziale del 2012, per cui è già stato condannato in primo grado a un anno senza condizionale nel settembre del 2021.