Cosa si intende quando parliamo di salario minimo orario?
Con l’espressione “Salario minino” ci riferiamo alla soglia più bassa di remunerazione (minima appunto) sotto la quale è impossibile andare per legge. Per decidere a quanto deve corrispondere tale cifra si tengono presente vari fattori che vanno dal costo della vita al contesto storico, sociale ed economico del paese che la applica.
Il salario minimo dunque cambia da paese a paese e può variare nel tempo via via che i fattori che lo determinano a loro volta mutano.
Un esempio di quanto detto è cio che è avvenuto in Germania dove il Salario minimo, in vigore dal 2015, è recentemente passato da 9,82€ l’ora a 12€ l’ora a causa del brusco aumento del costo della vita. Ma la Germania non è un esempio isolato, anzi.
Su 28 paesi Ue, infatti, ben 21 adottano il Salario minimo.
La Francia stabilisce la soglia minima oraria a 10€ l’ora, il Belgio a 9,60€, l’Olanda a 9,90€ e l’Irlanda è di 9,80€.
Anche in Spagna il Salario minimo, in vigore dal 2018, è stato recentemente aumentato di 210€ l’anno diviso su 14 mensilità e altri aumenti sono previsti per il 2023.
In questa interessante classifica però non è presente l’Italia che non solo non adotta un sistema di tutela dei salari (insieme a Danimarca, Svezia, Finlandia e Austria) ma è anche protagonista di un altro, triste primato. Tra tutti gli Stati europei infatti, il nostro è l’unico in cui i salari dal 1990 invece che aumentare sono diminuiti a fronte di un costo della vita che invece, specialmente negli ultimi mesi, è brutalmente aumentato.
Fonte: OCSE
Negli ultimi mesi però, anche in Italia, il dibattito sulla necessità di introdurre meccanismi di salvaguardia dei salari ha portato alla ribalta il tema del salario minimo persino in politica.
Il Movimento cinque stelle ha depositato un disegno di legge in commissione Lavoro al Senato a firma della ex Ministra Nunzia Catalfo che prevede l’introduzione di una soglia minima oraria di 9€ l’ora. Il Ddl Catalfo però rischia di morire sul nascere a causa di una vera e propria pioggia di emendamenti che mirano ad affossare il disegno di legge senza nemmeno farlo arrivare alla discussione in aula.
La maggioranza degli emendamenti arrivano dai partiti storicamente contrari al salario minimo come Forza Italia e Lega, ma anche dal Partito Democratico che, nonostante nelle dichiarazioni pubbliche si dica favorevole all’introduzione del Salario minimo, in commissione lavoro spalleggia il centrodestra per abbattere il disegno di legge.
Altri soggetti contrari all’introduzione del salario minimo in Italia sono la quasi totalità delle sigle sindacali, le associazioni datoriali e Confindustria.
E i cittadini cosa ne pensano?
Il dibattito intorno al salario minimo è molto caldo nel paese e, aldilà di qualche perplessità sulla messa a terra della misura, gli italiani sembrano molto favorevoli alla sua introduzione. Lo sono sicuramente i giovani, che in un recente sondaggio di YouTrend rivolto proprio a loro, alla domanda su quale fosse l’iniziativa più efficace per valorizzare il loro futuro la risposta principale è stata proprio l’introduzione di un Salario minimo orario.
Una cosa da cui partire sicuramente.
Fonte: YouTrend