L’inquinamento dell’aria è uno dei più grandi problemi che la nostra generazione si troverà ad affrontare.
A causa del suo essere invisibile e poiché causa danni in un lasso di tempo molto lungo ha dato la percezione, nei decenni passati, di non essere un problema urgente e che potesse essere rimandato.
Questa politica ha portato alla situazione attuale: la qualità dell’aria è ai minimi storici. Questo ha portato ad innumerevoli patologie derivate dall’esposizione ad agenti chimici o tossici, e al danneggiamento sempre maggiore dello strato di ozono da parte dei cosiddetti gas serra, come l’anidride carbonica (CO2), il metano (CH4) o l’ ossido di azoto (N20).
Per cercare di mitigare gli effetti dell’inquinamento atmosferico, negli anni, sono state sviluppate diverse tecnologie dalle alterne fortune.
THE BREATH: IL TESSUTO CHE ASSORBE L’INQUINAMENTO
Uno dei progetti più ambiziosi riguarda la creazione di un innovativo tessuto che promette di ripulire l’aria, chiamato The Breath.
Frutto del lavoro di Anemotech, startup italiana nata sette anni fa con l’obiettivo di progettare e realizzare tecnologie all’avanguardia in grado di apportare benefici all’ambiente e alla salute delle persone.
I ricercatori di Anemotech sono riusciti a creare la prima tecnologia al mondo che permette di assorbire le polveri sottili e di disgregarle, immettendo nell’ambiente aria pulita. Inoltre, questo tessuto lavora ad impatto 0 sfruttando il naturale movimento dell’aria e che è adatta sia agli ambienti interni che esterni, applicabile in quadri, cartelloni e molte altre soluzioni sia domestiche che per uffici ed edifici pubblici.
L’aria passa attraverso le maglie del tessuto, dove si trovano anche le nano molecole che catturano e disgregano gli inquinanti. L’aria così torna in circolo più pulita e più respirabile, a vantaggio della nostra salute.
THE BREATH: COME FUNZIONA?
Il tessuto di The breath è formato da tre strati, due esterni in materiale idrorepellente con proprietà battericide, antimuffa ed anti-odore, e uno intermedio in fibra assorbente con nanomolecole. Il primo strato esercita un’azione assorbente, attirando le molecole inquinanti all’interno della propria struttura fibrosa e impedendone il rilascio, il secondo pulisce letteralmente l’aria, abbattendo la carica batterica e il terzo è un’azione anti-odore.
Secondo i suoi ideatori, il suo successo è proprio questo: 10 mq di tessuto assorbono òa quantità annua di NO2 (biossido di azoto) emessa da 1.450 auto diesel; VOC (composti organici volatili) da 3.625 auto a benzina e NO2 (biossido di azoto) generato da 15 caldaie.
In questi anni The Breath ha ottenuto diversi riconoscimenti, entrando tra i vincitori nel 2018 del premio Angi (Associazione Nazionale Giovani Innovatori) e raccogliendo i consensi di Legambiente e di Umberto Veronesi, a dimostrazione dell’importanza che una tecnologia del genere può avere nel nostro futuro.