Record di furti nei supermercati inglesi

In Inghilterra i furti nei supermercati sono aumentati del 24% nel 2023, una delle cause è il vertiginoso aumento dei prezzi che ha colpito, in particolare, il settore dei beni di prima necessità.

A settembre 2023, l’indice di “inflazione alimentare” si è attestato al 12% e l’aumento dei prezzi si è riversato su prodotti di prima necessità come il burro, il latte per bambini, i formaggi, la carne e anche i detersivi. Basti pensare che una confezione da 750 grammi di una delle più vendute marche di burro è passata da 5,90 a 7,25 sterline nel giro di pochi mesi. Le famiglie britanniche con reddito medio-basso sono state messe in ginocchio da questi aumenti che hanno notevolmente ridotto la loro capacità di spesa.

Nello stesso tempo, si è registrato un significativo incremento dei furti nei supermercati, soprattutto nei confronti dei beni che hanno subito il maggior incremento di prezzo.

È difficile stabilire se si tratti solo di un effetto inflazione o di un aumento della criminalità – tenuto conto che quello dei furti nei supermercati inglesi è fenomeno endemico – ma tanto è bastato per costringere i negozianti a correre ai ripari dotando di dispositivi antitaccheggio anche i prodotti di base quali il formaggio, la carne e il latte per bambini.

Se per i beni di “prima necessità” si ricorre all’antitaccheggio, per quelli di “alto valore” le misure di prevenzione si rafforzano. In un recente articolo pubblicato dal Mail online  campeggia una foto che mostra un frigorifero di un supermercato Tesco chiuso con un lucchetto con all’interno bottiglie di champagne. Sul frigorifero è affisso un cartello inequivocabile: per l’apertura “si prega di chiedere assistenza a un membro del personale“. Insomma, più che in un supermercato sembra di trovarsi in una gioielleria.

La dimensione del fenomeno dei furti nei punti vendita

“Shoplifter” è il termine utilizzato dagli inglesi per identificare i taccheggiatori che risale al lontano ‘700, a testimonianza di come i piccoli furti rappresentano una costante della società britannica. Il punto è che il fenomeno è sempre più all’attenzione dei media, considerato la dimensione che lo sta caratterizzando.

Secondo le rilevazioni di Statista, i reati di taccheggio registrati dalla polizia in Inghilterra e Galles nel periodo 2022/2023 sono stati oltre 342 mila rispetto agli oltre 275 mila della precedente rilevazione. A rendere ancor più preoccupante il fenomeno è il forte aumento degli episodi segnati da violenza, aggressioni fisiche e minacce nei confronti dei dipendenti dei supermercati. Secondo il British Retail Consortium, l’associazione britannica che rappresenta il settore della vendita al dettaglio, nel 2019 se ne contavano 450 al giorno, mentre oggi sono arrivati a quota 850. La maggior parte dei furti e degli episodi di violenza si consuma nei discount e, in particolare, nelle zone più depresse del paese: Cleveland, Nottinghamshire, Humberside, Northumbria, West Yorkshire e Durham.

Lo scorso agosto, ha avuto una vasta eco sui media internazionali il furto collettivo organizzato da un folto gruppo di teenager, via Snapchat e Tiktok, al negozio JD Sports di Oxford Street.

 I prodotti più sottratti dagli scaffali

La tipologia di prodotti taccheggiati è significativa del fenomeno; i prodotti più rubati sono quelli alimentari e i medicinali. Tra i prodotti alimentari, quelli presi di mira sono: carne, latte artificiale, caffè, formaggio e burro.

In termini economici, le perdite causate da queste sottrazioni di merce sono ingenti e ammontano a circa un miliardo di sterline all’anno. Le aziende del settore, fortemente preoccupate del fenomeno in crescita, hanno richiesto l’intervento del Ministero degli Interni.

Molti analisti, tuttavia, hanno una visione completamente diversa del fenomeno. Essi sostengono che non solo non sia possibile trovare una diretta correlazione tra la crescita dell’indigenza e la crescita dei furti, ma che questo atteggiamento sia anche offensivo nei confronti della popolazione indigente. Secondo questo approccio, l’indigenza incide poco sulla portata del problema che è invece di pura delinquenza.

Come viene punito il reato di taccheggio in Inghilterra

Un’ultima considerazione che vale la pena fare, riguarda le sanzioni. Il taccheggio, secondo una legge del 2014, viene considerato un reato minore se relativo a furti fino a un massimo di 200 sterline di valore, e il taccheggiatore, se pizzicato, rischia solo un’ammenda. Secondo molti osservatori, ciò costituisce un incentivo a commettere questo genere di reato e nell’opinione pubblica si sta allargando il fronte di coloro che chiedono l’introduzione di pene più severe.