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Quanto costa crescere un figlio in Italia?

Crescere e mantenere i figli in Italia, a partire dalla nascita fino ai 18 anni, ha costi non indifferenti. Il nostro Paese infatti, secondo il JEF o Jefferies Financial Group (banca d’investimenti americana), sulla base delle informazioni dello Yuwa Population Research, rapportando i costi effettivi alle percentuali del prodotto domestico lordo pro capite di ogni singolo Paese, si è piazzato al terzo posto a livello mondiale a livello di costi, dietro soltanto a Corea del Sud e Cina.

Come vengono spesi i soldi per i figli?

Secondo il rapporto dell’O.N.F o Osservatorio Nazionale Federconsumatori, mantenere un figlio da 0 ai 18 anni in Italia ha un costo medio di circa 175mila euro, anche se nel caso di una famiglia con alto reddito – cioè di 70mila euro l’anno – il costo lievita alla cifra record di 321mila euro.

Prendendo in considerazione una spesa media attribuibile ad un figlio di 16 anni nel 2020 in una famiglia con reddito netto di 34mila euro annui, possiamo vedere come una grossa fetta di spesa riguardi il comparto dell’abitazione (affitti, mutui, energia ed acqua, mobili, elettrodomestici, e così via) con un costo di ben 3744 euro annui. A seguire vi sono le spese per l’alimentazione di 1956 euro, oltre a trasporti ed educazione, entrambi a 1615 euro. La spesa mensile si attesta a 955,78 euro totali.

Come la pandemia ha cambiato i costi

A seguito della pandemia, i costi per mantenere un figlio sono aumentati. Infatti, rispetto al 2018, l’incremento è dell’1.2%. Se, da una parte, c’è stata una diminuzione delle spese relative ai trasporti, così come di quelle sostenute per le attività sportive e ludiche, dall’altra ci sono stati notevoli aumenti riguardo gli altri comparti. Nel dettaglio, l’aumento dei costi per l’abitazione e delle utenze è stato del 12% rispetto al 2018, per l’alimentazione l’8% e per l’educazione e la cura si è registrato un +6%.

Per Federconsumatori, “questi dati mettono in evidenza come, oggi più che mai, fare un figlio sta diventando un lusso riservato a pochi, che sempre meno italiani sono in grado di permettersi”. Proprio per questo non stupisce che nel 2021, in Italia, si sia registrato il minimo storico di nascite.

L’intervento dello Stato

Per far fronte alle grandi difficolta che le famiglie hanno nel mantenere i figli e, allo stesso tempo, per incentivare le nascite, lo Stato ha adottato delle misure volte a garantire un sostegno a tutte le famiglie. I bonus messi in campo sono: il bonus bebè, che garantisce un minimo di 80 ed un massimo di 160 euro al mese a seconda del reddito ISEE; il bonus mamma domani, che riconosce 800€ alla nascita del figlio; il bonus asili nido, il quale prevede l’erogazione di un contributo di massimo 3000 euro per sostenere le spese per le rette degli asili nido; l’assegno unico universale, che va da un minimo di 50 euro ad un massimo di 175 euro mensili per ogni figlio dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni d’età.