I giovani di Porirua, Nuova Zelanda, si affrontano tutte le notti a colpi di "siren battles"

Porirua, le “siren battles” con le canzoni di Céline Dion

Le “Siren Battles”, un fenomeno neozelandese

I giovani di Porirua, in Nuova Zelanda, si sfidano tutte le notti nelle “siren battles” trasmettendo a tutto volume  le canzoni di Céline Dion. Durante  le battaglie notturne, gli appassionati di musica coprono le loro auto con dozzine di altoparlanti industriali, megafoni e sirene, quindi competono per avere i suoni più forti e chiari.  Al termine della battaglia, si proclama vincitore chi riesce a riprodurre il suono in modo più forte e chiaro.

I giovani partecipanti sono convinti di aver trovato un hobby come un altro, mentre i cittadini hanno i nervi a fior di pelle per le nottate perse.  Secondo il Guardian, queste “battaglie”, che si svolgono tutte le notti dalle 19 alle 2 del mattino, fanno parte di una tipica  sottocultura neozelandese.

Le ballate di Céline Dion sono le preferite per le “siren battles”

Perché scegliere proprio le canzoni di Celine Dion per queste sfide? I  successi della cantante franco-canadese sono i più gettonati perché la sua voce, dai toni alti e chiari, si presta meglio di altre per essere “sparata a palla”.  Il brano più trasmesso è  “My Heart Will Go On”, dal film Titanic del 1997.

Dopo aver scalato le classifiche di tutto il mondo, la cantante franco-canadese si trova, suo malgrado, nel bel mezzo di una disputa tra i cittadini che non ne possono più di ascoltare i suoi brani di notte e i giovani che continuano imperterriti nel trasmetterli a tutto volume.

Le reazioni dei cittadini di Porirua

Come riportato da RNZ, uno dei media locali, i residenti frustrati hanno avviato una petizione su change.org per chiedere al Consiglio comunale di fermare queste gare che stanno togliendo il sonno a tutta la città.

La sindaca di Porirua, Anita Baker, ha dichiarato di essere “stufa a morte delle battaglie delle sirene” ma ha anche precisato che si tratta di un problema che deve essere risolto dalla polizia.

Qui le cose si complicano, perché la polizia, pur essendo intervenuta numerose volte per fermare le gare, non riesce ad arginare il fenomeno. Secondo la polizia il problema andrebbe risolto facendo dialogare tutti gli attori in campo: comune, polizia, enti territoriali e gli “allegri sparatori” che, nel frattempo, continuano a sfidarsi.

Chissà cosa ne pensa la celebre cantante di queste gare!