FARE SPORT AIUTANDO IL PIANETA OGGI È POSSIBILE
Il tema dell’ambiente è uno degli aspetti più importanti per le nostre vite, tanto da influenzare le scelte delle società in cui viviamo, portando ad alcune riflessioni e iniziative che tentano di rimediare gli errori dell’uomo negli ultimi tempi. Una delle iniziative positive che si sta diffondendo all’interno delle varie società è il Plogging.
COS’È IL PLOGGING?
Termine che deriva dalla fusione della parola inglese “running”, cioè “correndo”, e dello svedese “Plocka Upp”, ovvero “raccogliere”, è un’attività sportiva ideata nel 2017 dal podista originario di Stoccolma Erik Alhstrom che, tramite un post su Facebook, ha invitato i suoi concittadini a correre raccogliendo i rifiuti sparsi nella città. Oltre ad essere un’attività attua nella raccolta rifiuti, questa ha assunto sempre di più i contorni di un vero e proprio sport, considerando che i movimenti eseguiti per raccogliere gli oggetti sparsi nell’ambiente, assomigliano molto a quelle attività sportive finalizzate a rinforzare glutei e quadricipiti. Ma, a differenza di essere praticati all’interno di una palestra, questa “pratica” viene svolta principalmente nelle strade, nelle foreste, nelle colline, divenendo una vera e propria palestra a cielo aperto.
UN SUCCESSO INASPETTATO
Da semplice, ma innovativa iniziativa nata in quel di Svezia, conosce velocemente un grande seguito nel resto del mondo, raggiungendo tanti paesi in Europa, ma anche nel continente asiatico e in Equador, ottenendo un successo enorme che ha stupito anche lo stesso ideatore: «Non potevo immaginare tutto questo successo, sicuramente siamo andati oltre quanto avevamo immaginato e sognato!». Secondo i calcoli condotti sull’app Lifesum, correre raccogliendo i rifiuti aiuta a bruciare 288 calorie rispetto alle sole 235 correndo semplicemente. A quanto emerge dai risultati riportati prima, quest’attività non consente alle persone di fare del bene al pianeta, bensì anche a loro stessi.
LE INIZIATIVE IN ITALIA
In Italia, il primo vero avventuriero è di Bolzano, precisamente un cittadino italiano di origini senegalesi che si chiama Papa Dame Diop. Egli ha cominciato l’attività in maniera individuale, riuscendo a coinvolgere molte persone. Grazie a questa sua capacità di coinvolgimento, dal 2019 il Comune altoatesino ha riconosciuto l’attività, fornendo attrezzature adeguate. Così, due volte al mese, lui e il suo gruppo vanno a ripulire il capoluogo del Trentino Alto-Adige.
Varie iniziative si sono sviluppate anche nel resto d’Italia come a Bologna, principalmente legate alla corsa e al recupero dei rifiuti con la “StraPlogging”. Ma anche a Firenze, con l’attivazione di un bando di crowdfunding, volto a sostenere e ad incentivare il Plogging. Arrivando a Bari, dove troviamo attività organizzate tramite un’associazione volontaria, la Retake, la quale porta avanti opre volte a mantenere il decoro della città, tra cui la stessa attività sportiva.
IL PRIMO CAMPIONATO DEL MONDO DI PLOGGING
Recentemente l’Italia ha assunto un ruolo molto importante in questo campo, arrivando perfino ad ospitare la prima edizione dei Campionati del Mondo di Plogging. L’evento, svoltosi nella Val Pellice, in Piemonte dall’1 al 3 ottobre 2021, ha visto la partecipazione di 55 atleti i quali hanno percorso le varie strade della città con dei sacchetti. I dati contano oltre 800 kg di rifiuti raccolti con ben 1780 km di sentieri. Alla fine della tre giornate piemontesi, i vincitori sono stati Elena Canuto e Pietro Olocco, classifica decisa tramite particolari parametri, tra i quali: distanza percorsa, qualità e quantità di rifiuti presi, il tutto conteggiato trasformando il loro peso nell’equivalente CO2 non emessa nell’atmosfera.
Dalla Svezia con furore è nato uno sport che combina passione, salute e voglia di aiutare il pianeta e, soprattutto, la volontà di costruire un futuro più solido e più ecosostenibile.