Lo Studio
Lo scorso 5 ottobre, l’organizzazione ambientalista Greenpeace Italia ha diffuso il nuovo rapporto “PFAS e acque potabili in Lombardia, i campionamenti di Greenpeace Italia”, riportante l’esito del monitoraggio condotto in tutte le province lombarde.
Il rapporto segue di pochi mesi il precedente – pubblicato lo scorso maggio 2023 – che costituiva la prima mappa della contaminazione da PFAS in Lombardia. Il precedente studio era stato costruito utilizzando i dati consegnati dai gestori delle acque e dalle
agenzie di tutela della salute lombarde. A seguito dei punti di attenzione allora evidenziati, Greenpeace Italia ha condotto una nuova indagine mediante l’utilizzo di un ridotto numero di campioni di acqua potabile per verificare se fosse ancora in atto la contaminazione da PFAS rilevata.
I 31 campioni, analizzati da un laboratorio indipendente, sono stati raccolti, per la maggior parte, da fontane pubbliche, spesso ubicate in parchi giochi o in prossimità di scuole primarie, in quanto considerati “punti sensibili”.
I risultati dello studio
Undici campioni su 31, pari a circa il 35% del totale, rivelano la presenza di PFAS nelle acque potabili di alcuni comuni lombardi.
In quattro casi è stata riscontrata una contaminazione da PFAS superiore al limite della Direttiva europea 2020/2184, pari a 100 nanogrammi per litro: è avvenuto a Caravaggio e Mozzanica, in provincia di Bergamo, e a Corte Palasio e Crespiatica, in provincia di Lodi.
Si tratta di concentrazioni che richiedono un intervento immediato, come avvenuto di recente in casi simili in altre regioni italiane.
Greenpeace Italia, pur riconoscendo il quadro parziale dello studio dovuto allo scarso numero di campioni utilizzati, ha sottolineato l’urgenza degli interventi a fronte dei numerosi punti della rete delle acque potabili lombarde risultati contaminati da PFAS.
A seguito delle analisi condotte ed evidenziate nel report, Greenpeace Italia ha presentato sei esposti destinati alle Procure lombarde di riferimento, per gli 11campioni di acqua potabile in cui è stata rilevata la presenza di PFAS, richiedendo l’adozione di provvedimenti cautelari.
Cosa sono i PFAS
I PFAS sono un ampio gruppo di sostanze chimiche di sintesi (oltre 10 mila), prodotte dalle industrie, associate a numerose patologie, anche gravi, tra cui alcune forme tumorali. Stante la loro pericolosità, alcuni Stati in Europa hanno deciso di chiederne la messa al bando.
Le sostanze perfluoroalchiliche vengono tuttora prodotte e utilizzate per rendere i nostri beni quotidiani resistenti all’acqua, al fuoco e alle alte temperature ma venendo prodotte finiscono nell’ambiente ed entrano nelle nostre case per le falde contaminate, i terreni contaminati e dall’aria contaminata.
Da dicembre 2020 i PFAS sono inclusi nella direttiva europea per la qualità delle acque potabili, con un limite indicato di 100 nanogrammi per litro.