La proposta di legge era stata presentata al Parlamento scozzese già nel 2020, ma l’entrata in vigore del Period Products Act è notizia di ieri, 15 agosto 2022.
La Scozia è la prima nazione al mondo a rendere obbligatoria la presenza di prodotti mestruali gratuiti nelle scuole e negli edifici pubblici.
Gli obiettivi del Period Products Act
La Scozia dal 2017 ha speso 27 milioni di sterline per garantire accesso gratuito ad assorbenti e prodotti mestruali. Un grande passo avanti risale al 2020 quando, al Parlamento, fu presentato il Period Product Bill, non convertito in legge.
Attiviste e parlamentari non si sono arrese, portando avanti una battaglia che oggi ha dato i suoi frutti.
La promotrice della legge in Parlamento, Monica Lennon, sostiene che questo passo è una speranza che dimostra quanto è possibile ottenere con impegno e costanza.
Un modo per combattere la povertà mestruale che colpisce moltissime donne, costrette anche a dover scegliere tra cibo o assorbenti, o a non aver accesso ad adeguati servizi igienici.
La povertà mestruale
La povertà mestruale è l’impossibilità di accedere a prodotti mestruali sicuri e igienici, con inevitabili conseguenze sulla salute fisica della donna.
Nel mondo sono moltissime le donne in questa situazione, che per costi elevati, difficoltà di reperimento dei prodotti o stigma culturale non hanno accesso regolarmente a condizioni necessarie a vivere il ciclo mestruale con dignità.
Nell’Africa subsahariana una ragazza su dieci salta la scuola perché non ha accesso a prodotti mestruali o per la mancanza di servizi igienici adeguati, come, banalmente, dei sicuri bagni privati.
Ed il problema è anche in Europa.
Secondo quanto riportato dalla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea di novembre 2020 “la povertà legata al ciclo mestruale è un problema costante nell’UE, in relazione al quale Plan International UK stima che una ragazza su dieci non possa permettersi prodotti sanitari”.
Infatti, i prodotti per l’igiene femminile non sono ancora considerati beni essenziali in tutti gli Stati membri.
Qual è la situazione italiana della Tampon Tax?
In Italia i prodotti mestruali sono sempre stati considerati bene di lusso. La loro tassazione era al 22%.
Solo con la Legge di Bilancio 2022 l’Iva è stata abbassata al 10%.
Ma per arrivare a considerarli beni di prima necessità la strada, purtroppo, è ancora lunga.
Nel 2016 il primo a porre la questione sotto i riflettori politici è stato Giuseppe Civati del Partito Democratico. Da allora ci sono state diverse proposte di legge mai discusse e vari emendamenti bocciati.
L’ultimo tentativo nel 2019 è stato fatto da Laura Boldrini che ha provato a rilanciare la battaglia con un emendamento per ridurre al 5% l’Iva, ma non è stato raggiunto il risultato.
Al momento, al 5% è solo l’Iva sugli assorbenti biodegradabili, compostabili e lavabili.
L’obiettivo, però, è arrivare ad una tassazione del 4% come per i beni di prima necessità.