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Ospiti russi nei talk show: sono davvero una minaccia?

Da qualche mese i talk show italiani hanno cominciato ad ospitare giornalisti, opinionisti e Ministri russi capaci di infiammare l’opinione pubblica con le loro controverse dichiarazioni su cui il COPASIR sta indagando.

La discussa intervista al Ministro russo al talk show Zona Bianca

La tendenza televisiva italiana è di intervistare personaggi “controversi”. In relazione alla guerra in Ucraina l’ultimo ospite – la prima per una tv europea – è Sergej Viktorovič Lavrov, Ministro degli Esteri russo, nel programma Zona bianca. Intervistato da Giuseppe Brindisi, il funzionario russo ha rilasciato dichiarazioni al vetriolo nei confronti dell’Europa, elaborando argomentazioni a difesa della Russia, in particolare per i fatti di Bucha.

Sul conduttore italiano si sono scagliate numerose critiche per aver dato spazio ad uno dei politici più influenti di Mosca. Lavrov ha sfruttato l’occasione per fare propaganda sull’operato del Cremlino.

Le colpe di Brindisi, il quale ha semplicemente svolto il proprio lavoro e sfruttato un’occasione mediaticamente irripetibile per un giornalista, sono ben poche. Quando un’emittente televisiva decide di invitare un personaggio del calibro di Lavrov, è chiaro alla conduzione il tipo di strategia comunicativa che l’ospite vuole portare avanti.

Questione di share e contradditori

Come insegna la vicenda del caso Orsini, l’audience, nei talk show di attualità, raggiunge il suo apice con gli ospiti più discussi del momento. Con il professore associato della Luiss ci si poteva aspettare un dibattito stimolato dalla pluralità di pensiero. Ma con ospiti russi non è sempre possibile affermare lo stesso.

In molti programmi viene portata avanti – in nome della par condicio – una linea per cui è considerato utile avere tali ospiti. Il tutto, consci del fatto che difficilmente pronunceranno critiche verso l’operato di Mosca.

Tali scelte possono creare scandalo per l’ennesima uscita dell’ospite russo di turno. Rimanere sorpresi da pensieri e comportamenti che vengono perpetrati dall’inizio della guerra sarebbe ingenuo e superficiale. Immedesimandosi in un esponente russo, è complicato aprirsi totalmente al dialogo con chi sta imponendo forti provvedimenti e pesanti sanzioni contro il proprio Paese. Paese, inoltre, dove il tema della libertà di stampa resta un problema irrisolto.