Gli sportivi che hanno fatto coming out sono davvero pochi.
Le motivazioni per cui un atleta, soprattutto a livello professionistico, decide di nascondere il proprio orientamento sessuale sono molteplici: in primis vi è la paura per la propria carriera, a causa del timore di non ricevere altre offerte dai club e, in secondo luogo, c’è il rischio di essere emarginato dal gruppo, realtà che spesso si verifica negli sport di squadra.
Ad esempio, immaginiamo un calciatore di serie A che nel pieno della sua carriera si dichiari omosessuale.
Probabilmente gli avversari in campo sfrutterebbero questo elemento per farlo innervosire o i tifosi sugli spalti intonerebbero cori discriminatori
Nelle categorie femminili l’omosessualità è generalmente più accettata rispetto alle categorie maschili, a causa di retaggi culturali secondo cui lo sportivo di sesso maschile deve saper rispettare determinati parametri, quali la virilità, l’eterosessualità e la forza fisica; spingendo così gli atleti a recitare una commedia sia dentro che fuori il campo.
Nel calcio uno dei coming-out più famosi, verificatosi a fine carriera, fu di Thomas Hitzlsperger, ex capitano dello Stoccarda, squadra militante in Bundesliga e massima serie del calcio tedesco. Hitzlsperger denunciò il pesante clima di omofobia presente negli spogliatoi calcistici.
Lo stesso fu per il nuotatore Ian Thorpe, fenomeno del nuoto, che – giunto a fine carriera – decise di fare coming-out a 31 anni.
Affinché nessuno debba più vergognarsi o sentirsi non accettato a causa del suo orientamento sessuale è necessario avviare percorsi di sensibilizzazione che vadano ad inserirsi in un percorso di cambiamento culturale, la cui base è l’uguaglianza e la tolleranza delle differenze.
In Italia, nonostante alcuni passi in avanti, si è ancora indietro con lo sviluppo di un percorso di questo tipo, ma una società che si definisce civile non può permettersi che le persone si sentano più sicure nascondendo una parte importante della propria vita.
È ora che il vero tabù nello sport diventi lo stereotipo patriarcale e mascolino.