Oltre quaranta Stati USA citano in giudizio Meta

Meta, il colosso di Mark Zuckerberg, è stata citata in giudizio da una coalizione di 41 Stati USA e dal Distretto di Columbia; l’accusa è che Instagram e Facebook creano dipendenza e danneggiano i bambini.

L’accusa

Nella loro denuncia gli Stati accusano Meta di aver “progettato funzionalità di prodotto psicologicamente manipolative per indurre i giovani utenti all’uso compulsivo e prolungato” di piattaforme come Instagram. I procuratori generali hanno anche accusato Meta di aver violato una legge federale sulla privacy online dei bambini, accusandola di raccogliere illegalmente “i dati personali dei suoi utenti più giovani” senza il permesso dei genitori.

La risposta di Meta

Attraverso una nota, Meta ha dichiarato che sta lavorando per fornire un ambiente più sicuro per gli adolescenti sulle sue app e che ha introdotto più di 30 strumenti per supportare adolescenti e famiglie. Inoltre, la Società ha commentato “Siamo delusi dal fatto che invece di lavorare in modo produttivo con le aziende di tutto il settore per creare standard chiari e appropriati all’età per le molte app utilizzate dagli adolescenti, i procuratori generali abbiano scelto questa strada”.

Perché il caso è importante

Il caso è molto importante perché è insolito che così tanti Stati si uniscano per citare in giudizio un gigante della tecnologia per danni ai consumatori.

Tuttavia, bisogna sottolineare, che i legislatori di molti altri Paesi stanno studiando opportune azioni per cercare di limitare l’impatto delle piattaforme social, come Instagram e TikTok, nei confronti dei bambini, richiedendo un aumento della privacy e maggiore protezione per i minori online.

Infine, per quanto concerne Meta, le preoccupazioni dei legislatori si erano manifestate già nel 2021, quando Facebook aveva annunciato che stava pianificando di sviluppare “Instagram Kids”, che sarebbe stata rivolta agli utenti di età inferiore ai 13 anni.