Più di 1 adolescente su 7, tra i 10 e i 19 anni, convive con un disturbo mentale. Si tratta di 89 milioni di ragazzi e 77 milioni di ragazze. Il 40% dei disturbi diagnosticati sono relativi ad ansia e depressione ma, a livello globale, agli interventi per la salute mentale viene destinato soltanto il 2% dei fondi governativi per la salute.
Il suicidio è una delle prime 5 cause di morte al mondo tra i 15 e i 19 anni. In Europa occidentale, Italia compresa, è la seconda causa di morte, con 4 casi ogni 100mila morti.
Gli effetti della pandemia e del lockdown hanno peggiorato ulteriormente la situazione, con 1 adolescente su 5 che dichiara di sentirsi spesso depresso, si tratta di un raddoppio dei casi rispetto al pre-covid.
Durante il primo lockdown è aumentato notevolmente il tasso di suicidi tra i giovani sotto i 20 anni. Con un aumento del 26% della depressione e del 28% dell’ansia nella popolazione.
La Direttrice Generale dell’Unicef, Henrietta Fore, ha dichiarato: “La salute mentale è una parte della salute fisica, non possiamo permetterci di continuare a vederla in altro modo. Per troppo tempo, sia nei paesi ricchi che in quelli poveri, abbiamo visto troppo poca comprensione e troppo pochi investimenti in un aspetto essenziale per massimizzare il potenziale di ogni bambino. Tutto questo deve cambiare”.
Negli ultimi 30 anni, dal 1990 al 2019, c’è stato un aumento del 32% dei disturbi mentali diagnosticati tra i 18 e i 24 anni. Ed è proprio questa la principale causa di anni di vita persi o vissuti con una forma di disabilità in tutti gli stati membri dell’UE. L’esordio del primo disturbo mentale emerge in un terzo degli individui prima dei 14 anni, in quasi la metà entro i 18 anni e quasi due terzi prima dei 14 anni. Nonostante ciò, solo il il 20-40% degli adolescenti con problemi di salute mentale viene diagnosticato dai servizi sanitari e solo il 25% riceve un trattamento adeguato.
Una denuncia emersa anche dall’Unicef Italia, secondo la quale: “Nonostante l’elevata prevalenza di problemi di salute mentale fra gli adolescenti, nel nostro Paese i servizi di prevenzione e cura rimangono inadeguati. Nel 2019, solo 30 su 100 persone minorenni con un disturbo neuropsichico riuscivano ad accedere ad un servizio territoriale specialistico e solo 15 su 100 riuscivano ad avere risposte terapeutico-riabilitative appropriate”.
L’Unicef, nell’ambito della prevenzione sulla salute mentale nei bambini ed adolescenti, ha adottato una strategia d’azione suddivisa in 4 punti:
- Investimenti – garantire maggiori e migliori investimenti nei servizi di salute mentale e di sostegno psicosociale
- Promozione e prevenzione in famiglia – sostenere le famiglie, attraverso l’attuazione di programmi per la genitorialità positiva e benessere mentale
- Risposta nella scuola e nella comunità – garantire che tutti i bambini e gli adolescenti imparino e interagiscano in ambienti di apprendimento sicuri e supportivi
- Cambiare mentalità sulla salute mentale