Assessore, ci può dire quali saranno i prossimi step che farete insieme alla società?
“Siamo in attesa di ricevere lo studio di fattibilità da parte della Roma, la quale ha fatto diversi incontri sia con i nostri uffici che con quelli degli altri dipartimenti. Sarà uno studio di fattibilità molto approfondito e studiato nei minimi dettagli. La società ci ha comunicato che dopo l’estate ci verrà presentato.”
Per quanto concerne il numero di posti, ci sa dire a quanto ammonterà?
“Ad oggi, non avendo ancora il progetto, non possiamo dare un numero preciso, ma da quello che ci ha comunicato la società dovremmo stare intorno ai 55-60 mila posti.”
La zona prescelta, quella di Pietralata, è stata scelta di comune accordo con la società, come mai si è deciso di fare proprio lì lo stadio?
“Si, la zona è stata indicata dalla Roma, poiché la società stessa ci ha proposto come obiettivo di andare in un’area che fosse dentro la città, facilmente accessibile e pubblica. Proprio per queste ragioni si è ritenuto che la zona di Pietralata fosse la migliore.”
Un grande vantaggio della zona è anche quello di un’ampia disponibilità dal punto di vista dei trasporti
“Sicuramente si, parliamo di una zona molto diversa rispetto a quelle che erano le vecchie ipotesi, come Tor di Valle. Un’area che è interna alla città, ben collegata e con la presenza sia dell’Alta Velocità che della metropolitana. Inoltre parliamo di un’area in grande sviluppo, con l’arrivo a breve del nuovo Rome Technopole con i fondi del PNRR. Questo perché, nell’idea della Roma, lo stadio non dovrà essere soltanto uno stadio “domenicale”, ma dovrà essere vissuto tutti i giorni. L’obiettivo è quello di creare uno stadio e poco più.”
Ci sta quindi dicendo che non saranno previste attività e locali collaterali?
“Il fatto che siano già presenti tante urbanizzazioni permette che non si debba creare tanta edificazione. Ovviamente aspettiamo sempre la proposta della società, ma dalle prime anticipazioni che abbiamo non sono previste edificazioni ulteriori.”
Si parla di uno stadio pronto per il 2026, o al massimo per il 2027 per il centenario della Roma, lo ritiene possibile?
“Fare previsioni quando si tratta di opere così grandi e importanti non è mai facile. Quello che posso dire è che noi dobbiamo partire con la Conferenza dei Servizi che approvi lo studio di fattibilità del progetto. Una volta che esso verrà approvato allora saremo in grado di fare un cronoprogramma. Ovviamente in situazioni del genere non si possono escludere degli imprevisti, ma teoricamente, se non ci dovessero essere problemi, 4-5 anni può essere un tempo plausibile.”
SI sente quindi di tranquillizzare i tifosi, dato che in passato con la vecchia proprietà ci sono state diverse problematiche sul tema?
“Lo stadio noi lo vogliamo, così come lo vuole la Roma, i tifosi e la città. È giusto farlo e ci impegneremo fino in fondo per fare in modo che si possa fare. È ovvio che non siamo noi a costruirlo fisicamente, ma siamo noi che possiamo agevolare il più possibile questo percorso. Posso rassicurare la città che c’è un impegno pieno da parte dell’amministrazione per dotare la città dello stadio della Roma, così come, se arriverà la proposta, per quanto riguarda lo stadio della Lazio.
Ritiene che la costruzione dello stadio potrà essere anche un’occasione di rilancio per l’intera città?
Assolutamente si, lo stadio è sicuramente una grande occasione per la città, oltre che per le attività sportive, potrà essere il simbolo di un luogo di aggregazione in città. Inoltre sarà un’occasione di sviluppo, sia dal punto di vista economico, con la creazione di nuovi posti di lavoro e di una valorizzazione del quadrante, ma anche per dare la dimostrazione che anche a Roma le cose si possono fare.