Il nuovo disco di Kanye West mette in scena il suo essere visionario

Il 29 Agosto 2021 alle 14 ore italiane, finalmente ‘’Donda’’ è uscito. È il nuovo album dell’artista Kanye West, disco diventato culto ancor prima di uscire per una ragione specifica che va oltre la musica: Kanye West stesso.

L’artista ha abituato il mondo a fare i conti con la sua follia, tipica di chi non potrebbe fare altro che questo lavoro per esprimersi a 360 gradi. Epiteti come rapper, produttore, artista o imprenditore stanno sicuramenti stretti ad un personaggio come Kanye West, ‘’visionario’’ è ciò che descrive al meglio la sua figura.

Ripercorrendo la gestazione che ha portato alla luce ‘’Donda’’ si possono ritrovare svariati punti di riflessione ed analogie, infatti anche i precedenti lavori ‘’Yandhi’’ e ‘’The life of Pablo’’ ebbero le stesse problematiche nell’uscita ufficiale (il primo non uscì più sebbene i leaks del disco potessero formare tranquillamente un album inedito) a causa della maniacalità e instabilità del rapper di Atlanta.

Ed è da questi presupposti che parte l’attesa per la sua nuova opera, l’album infatti venne presentato a scatola chiusa in diversi listening party organizzati nel ’’Mercedes Benz Atlanta Stadium’’.

Lo show si fece sempre più spettacolare fino ad arrivare all’ultima esibizione che raggiunse l’apice nell’inscenatura del nuovo matrimonio con Kim Kardashian ed una riproduzione della sua casa d’infanzia, il tutto davanti a migliaia di spettatori ignari di cosa li avrebbe aspettati.

Il disco, terminato all’interno dello stadio dal signor West con i suoi collaboratori operativi giorno e notte, oltre che ripresi live anche sulla piattaforma ‘’Twitch’’, ci pone davanti la questione se qualcosa del genere potrà mai accadere nel nostro Paese.

La risposta risiede nel retaggio culturale intorno al mondo hip-hop dei due paesi e dal peso che vi è dato in uno e nell’altro, senza dimenticare il culto dello spettacolo negli States.

Ciò che toglie brillantezza all’immaginario della scena italiana nei confronti di quella americana è sicuramente il non prendersi abbastanza sul serio, motivo per cui il Rap è diventato mainstream con decenni di ritardo nella penisola mediterranea, permettendo alle nuove generazioni di artisti quasi mai esplosi di accontentarsi di una semplice scimmiottatura di ciò che viene da oltreoceano senza dare spazio alla musica.

Il cambio di rotta è avvenuto e sta avvenendo successivamente all’exploit della trap in Italia, artisti come Tha Supreme per citarne uno, hanno sicuramente puntato su un percorso alternativo, composto da originalità e versatilità per esprimersi anche non unicamente attraverso la musica, ma in differenti vie che magari porteranno ad un confronto meno svilente con l’America come accade già in Francia ed Inghilterra.