Fazio non darà voce ai No Vax nella prossima edizione di Che tempo che fa

In un’intervista concessa a Salvatore Merlo e uscita su “Il Foglio Fabio Fazio annuncia la linea che sarà adottata nella prossima edizione di Che Tempo che fa: non sarà data voce ai No-Vax.

Bisogna ricominciare dall’abc, come in prima elementare. C’è anche chi guida contromano in autostrada, ma non vengono invitati in televisione a parlare di guida sicura contro il comandante della polizia stradale”. Secondo il noto conduttore, è dunque sbagliato dare voce a chi è contrario al vaccino perchè testimonia l’essere fedeli a teorie antiscientifiche. La rilevanza data a certe opinioni ha il solo risultato di essere deficitaria per il pubblico, il quale si può appassionare senza però comprendere quale parere, tra quello di un virologo e quello di un complottista, meriti maggiore peso e valore.

D’accordo con l’opinione del giornalista Fedele Confalonieri – secondo il quale i No Vax servono soprattutto per la sceneggiatura di talk-show, che sfruttano le teorie complottistiche per imbastire discussioni con l’unico fine di guadagnare qualche punto percentuale in più di share – Fazio ribadisce l’importanza delle parole. E da qui la responsabilità di chi parla in tv di scegliere oculatamente a chi dar spazio.

Sono convinto che se chi dà voce all’antiscienza dovesse finire sotto ai ferri per un’appendicite, vorrebbe essere curato da un chirurgo, non dal mago do Nascimento”. Il presentatore italiano non ha intenzione di usare la propria trasmissione, che da inizio pandemia ha reso il virologo Burioni un ospite fisso, come megafono per teorie complottiste o non veritiere. Ai dubbi sulla limitazione della libertà di espressione, Fazio risponde fermamente: “Se non ti vaccini e resti a casa senza uscire mai, sono fatti tuoi. Ma se esci, non esiste una libertà di non contagiare”.

La critica del conduttore non si limita esclusivamente ai No Vax, ma si estende anche ai No Green Pass. La critica è rivolta specialmente ai professori universitari firmatari del documento contro la certificazione verde, tra cui lo storico Alessandro Barbero. “Mi sembra di vivere in un mondo impazzito, […], ci tocca leggere di professori universitari contro il green pass. Viene in mente il libro di Roberto Vacca, Medioevo prossimo venturo, ma con meno spiritualità del Medioevo.”