Kyrgios

Nick Kyrgios: una rockstar in mezzo ai violini

Il tennis è un gioco che non lascia spazio a interpretazioni: la pallina rimbalza o fuori o dentro il campo e non esiste un punto di vista. È uno sport perfetto, con le sue linee sempre uguali e con le regole che lo rendono preciso come un orologio “svizzero” al punto che si sentiva il bisogno di qualcuno che infrangesse queste regole e iniziasse a sporcare un po’ lo smoking che il tennis ha sempre indossato.

UN PREDESTINATO

Nick Kyrgios, nato a Canberra il 27 aprile del 1995, era destinato ad essere quell’ingrediente piccante che mancava. Spinto dai suoi genitori, si dedica al tennis controvoglia, mentre lui avrebbe preferito giocare a basket. Chi lo segue sui social conosce bene la passione per i Boston Celtics e sa che è davvero molto bravo nella pallacanestro.

A 14 anni, però, si dedica completamente al tennis e, dal 2009 al 2013, si afferma tra i giovani giocatori entrando nella classifica del mondo professionistico. Nel gennaio del 2013 vince il grande slam d’Australia (per ragazzi) battendo il suo connazionale Thanasi Kokkinakis che oggi, per ironia della sorte, forma con lui una delle coppie di doppio migliori al mondo.

BATTERE NADAL E NON FERMARSI PIÙ

Quando il mondo tennistico si accorse definitivamente delle sue qualità? La risposta arriverà nel luglio del 2014 sul palcoscenico più grande possibile: Wimbledon.

Nick raggiunse i quarti di finale del torneo dove verrà poi sconfitto da Milos Raonic. Ciò che fece scalpore furono i nomi degli avversari che sconfisse: al primo turno travolse agevolmente Robert, al secondo liquidò Gasquet, in una lunghissima battaglia di quasi 4 ore, al terzo batte Vesely e, infine, sconfisse il numero uno del mondo di quei tempi, Rafael Nadal.

TESTA E CORPO NON CONNESSI

Dopo aver battuto Nadal, Nick ha gli occhi del mondo professionistico su di sé e viene considerato un giocatore dal talento indiscusso, non legato particolarmente ai risultati e completamente stravagante. Piano piano inizia a conquistare titoli e importanti record: è l’unico giocatore ad aver sconfitto Federer, Nadal e Djokovic al primo incontro.

Nonostante l’affermazione in diversi tornei ATP 250 e ATP 500, nel suo palmares manca un torneo master 1000 oppure un grande slam.

Il suo limite è sempre stata la sua testa, un giocatore strepitoso diventato famoso per le sue reazioni che lo hanno portato a distruggere racchette, aggredire verbalmente arbitri ed entrare in campo svogliato.

Dotato di un dritto eccezionale, di un bel rovescio piatto e forse anche del miglior servizio nel tour ma, purtroppo, tutto vanificato da un comportamento troppo sopra le righe. Nel 2021 ha giocato pochissimo e sembrava stesse pensando a un ritiro.

IL MIGLIOR ANNO…FINORA

E nel 2022? Beh, è pur sempre Nick di sempre ma sembra che qualcosa sia cambiato. L’anno inizia con una strepitosa cavalcata al titolo grande slam di doppio agli Australian Open con il suo compagno Kokkinakis.

Disputa diversi tornei, sia in singolo che in doppio, ma sempre con le sue idee; annuncia che avrebbe saltato il Roland Garros per riposarsi e prepararsi ai tornei su erba o su cemento, perché Nick odia la terra rossa, ma allo stesso tempo annuncia la partecipazione al Grand Slam francese nel 2023. Motivo? La sua fidanzata vuole visitare Parigi.

Uno dei motivi principiali della rinascita di Nick è anche la ragazza che lo ha tirato fuori da un periodo nel quale ha abusato di alcol, droghe e tentato il suicidio. Ora il King di Canberra sembra aver superato i suoi problemi e l’amore per il gioco pare essere cresciuto.

Nick ha preso coscienza delle sue qualità e così, dopo il miglior risultato possibile in doppio, arriva anche il suo miglior risultato in singolare. Il tennista, infatti, approda in finale di Wimbledon e viene fermato solo da Novak Djokovic al quarto set. Un risultato straordinario per Kyrgios che tenta la cavalcata anche negli States ma senza successo.

Le scottanti sconfitte bruciano e lo manifesta sui social. Il vecchio Kyrgios avrebbe mollato l’osso, ma il campione si rimbocca le maniche e si rimette in viaggio verso altri traguardi; Nick disputerà le Finals di Torino con Kokkinakis e cercherà di vincere il titolo conteso dalle 8 migliori coppie dell’anno.

L’australiano non sarà invece tra gli 8 migliori del singolare perché, purtroppo, i punti che avrebbe conquistato con la finale di Wimbledon non gli sono stati assegnati per via delle diatribe tra ATP e il torneo londinese, ciononostante conclude l’anno al ventiduesimo posto della classifica ATP.

Questo è il ritratto di Nick, un vulcano che non avvisa dell’esplosione e che va tenuto sempre d’occhio. Lo smoking del tennis avrà per sempre la sua piccola macchiolina che si chiama Nick Kyrgios , ma non credo che dispiaccia più di tanto.