Il termine Neuralink identifica una recente startup fondata da imprenditori statunitensi, tra cui Elon Musk. L’azienda, fondata nel 2016, si occupa di neuro-tecnologie, e si impegna nella realizzazione di interfacce neurali impiantabili.
L’imprenditore sudafricano Elon Musk, con la presentazione di questo ambizioso progetto, ha dichiarato di voler realizzare un sistema in grado di collegare il cervello umano ad un computer. Questa interfaccia cervello-macchina sarebbe potenzialmente in grado di risolvere problematiche relative all’encefalo e alla spina dorsale.
Lo scopo di questo sistema sarebbe quello di sostituire, tramite l’elettronica, funzioni celebrali compromesse da traumi o malattie degenerative.
Questa straordinaria tecnologia potrebbe risolvere problemi causanti dolore fisico e psicologico come l’Alzheimer, la demenza, la depressione, il Parkinson e altre gravi malattie legate a lesioni del midollo spinale, consentendo così ai pazienti di condurre una vita pressoché normale.
La ricerca medica attualmente si basa sullo studio di micro-elettrodi, ovvero finissimi fili conduttori che penetrano la membrana neuronale e si connettono elettricamente alla cellula. Questi micro-elettrodi permettono di creare un collegamento tra i neuroni ed un computer.
Entro il 2021 il CEO di Tesla promette la sperimentazione del modulo Neuralink nel cervello umano.
Come si può realizzare questo collegamento?
Affinché questa connessione sia possibile, gli elettrodi dovrebbero essere inseriti all’interno dell’encefalo.
Perché questo avvenga, Musk spiega come un sottilissimo microprocessore impiantato nella superficie corticale del cervello possa monitorare le funzioni celebrali.
Gli elettrodi si collegheranno ad una minuscola unità, inserita nel cranio del paziente tramite un piccolo foro così che possa raccogliere segnali importanti.
Il processo di installazione potrebbe essere un’operazione della durata di un’ora. Gli imprenditori a capo di questo progetto assicurano un intervento potenzialmente indolore anche senza anestesia così che il link si possa adattare perfettamente al cranio e trasmettere informazioni in modalità wireless.
Link 0.9, il chip di Neuralink, permetterà di misurare la temperatura, il movimento e la pressione del paziente, consentendo in questo modo di monitorarlo segnalando potenziali attacchi di cuore e ictus.
Nonostante le più che giuste contrarietà di molti relative ai test sugli animali, Musk ha mostrato l’effettivo funzionamento del sistema grazie all’ausilio di un’inconsapevole volontaria.
Si tratta di una maialina, Gertrude. L’imprenditore ha illustrato, durante una conferenza, come, a seguito dell’impianto, l’animale fosse in grado di trasmettere le sue sensazioni su uno schermo mentre beveva del latte da un biberon, rendendo nota così l’effettiva efficacia di questo piccolo strumento.
Si tratta di una tecnologia rivoluzionaria, capace di risolvere problematiche ad oggi pressoché irrisolvibili.
Non si tratterebbe della prima interfaccia cervello-macchina, ciò che è certo però è che quelle create precedentemente risultano ingombranti e poco funzionali, a differenza del prototipo presentato.
La nascita di un microprocessore così piccolo potrebbe effettivamente rivoluzionare il nostro quotidiano.
Ormai è chiaro, le nuove tecnologie cambieranno completamente il nostro modo di relazionarci al pianeta. Il pluripremiato imprenditore per primo si dice spaventato dall’intelligenza artificiale, ritenendola idonea a sviluppare capacità superiori a quelle umane.
Il futuro, allora, potrebbe essere realmente cyborg?
I più grandi rivoluzionari del mondo moderno immaginano una futura realtà popolata da macchine capaci di progettarsi e ripararsi da sole, più accurate dell’essere umano nella comprensione ed elaborazione dei dati.
Sarebbe possibile favorire la sopravvivenza di una consistente parte della biosfera, senza che questi organismi cibernetici sovrastino l’essere umano?