Il Napoli attraverso ripartenze e talento, l’Inter a denti stretti. Sia i partenopei che i neroazzurri vincono i big match giocati ieri in Serie A, contro rispettivamente Atalanta e Juventus, restituendo al campionato dei verdetti importanti. In attesa del Milan, impegnato stasera a San Siro contro il Bologna, la classifica recita Napoli 66, Milan 66, Inter 63 (il Napoli ha una partita in più).
Atalanta-Napoli 1-3: Insigne gol e assist, Elmas la chiude. Il Napoli italo-macedone sbanca Bergamo
Il Napoli di Spalletti, a differenza di quelli delle precedenti gestioni, è più abile a gestire i momenti, come dimostrato nel pomeriggio al Gewiss Stadium. Senza Rrahmani e Di Lorenzo in difesa, oltre a Osimhen in attacco, l’allenatore toscano come terzino ha schierato il classe 2000 Zanoli, alla prima da titolare in A. Ed è proprio Zanoli, attorno al 10’, a imbucare Mertens che, steso da Musso, conquista il calcio di rigore. Dagli 11 metri Insigne non sbaglia: ottavo gol in campionato per il capitano del Napoli. Il settimo su rigore e il primo in assoluto all’Atalanta, al quattordicesimo incontro. Il raddoppio, al 37’ è una perla di furbizia e talento: Insigne, notando la difesa avversaria distratta, disegna su punizione un lob perfetto per Politano, che in girata segna il 2-0.
La reazione dell’Atalanta non si fa attendere, ma il Napoli regge senza soccombere. Neanche quando De Roon segna su colpo di testa il gol del 1-2. A mettere il sigillo sulla partita è Elmas, il macedone, innescato da un contropiede condotto da Lozano. 19 tiri per l’Atalanta, 6 per il Napoli, ma i tre punti sono azzurri.
A Napoli ormai lo scudetto non è un sogno, ma un obiettivo. Per l’Atalanta, invece, addio sogni di Champions: troppo ampio il gap dalle prime quattro.
Juventus-Inter 0-1: una battaglia senza spettacolo
Juventus imbattuta da 17 partite in campionato, Inter con 7 punti conquistati nelle ultime 7. Chi perde, probabilmente, è fuori. In un Allianz Stadium tutto esaurito dopo oltre due anni, si è giocato il derby d’Italia più importante degli ultimi anni.
Prima del fischio d’inizio, è andato in scena un momento evocativo: le cantanti Gaia e Katerina Pavlenko, ucraina, mano nella mano, vestite di bianco e con al braccio i colori dell’Ucraina, nel buio dello Stadium e con i giocatori abbracciati tutti assieme, hanno intonato Imagine di John Lennon, sotto una pioggia scrosciante di applausi.
Il copione della partita avrà trame più hard. A dimostrarlo è Lautaro Martinez, ammonito dopo un minuto per un calcio in testa a Locatelli, che a metà primo tempo sarà costretto a chiedere il cambio. In una partita priva di spettacolo, a perdere è, paradossalmente, la migliore Juventus della stagione. 22 tiri bianconeri (con un palo e una traversa), 5 tiri nerazzurri. Risultato? 0-1. A deciderla è un calcio di rigore di Calhanoglu. In prima istanza parato da Szczesny. L’arbitro Irrati ha poi optato per la ripetizione del penalty perché De Ligt, che aveva raccolto il pallone sulla ribattuta (scaturendo un goffo autogol), si trovava in area prima del tiro. Tutto corretto a livello di regolamento.
Juventus-Inter non è stato il miglior spot per il calcio italiano, ma il suo peso specifico in questo campionato, probabilmente, si rivelerà decisivo.