L’esame per il 2023 sarà come quello dell’era pre-Covid: presto il Ministero invierà una circolare alle scuole per chiarire le modalità.
Dopo tre anni di pandemia che hanno avuto un impatto significativo sull’andamento dell’anno scolastico e sull’esame di maturità, il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha annunciato l’intenzione di tornare alla modalità “classica” dell’esame di maturità pre-Covid. Questo annuncio è stato fatto in un’intervista rilasciata a La Stampa.
Il ministro ha spiegato che l’esame di maturità sarà condotto secondo la legge del 2017, che era in vigore prima dell’emergenza pandemica, e che si sta cercando di riportare alla normalità dopo tre anni di eccezionali difficoltà causate dalla pandemia.
Tornando alla maturità “classica”, si può presumere che il formato dell’esame sarà simile a quello precedente alla pandemia, con gli studenti che dovranno sostenere una serie di prove scritte e orali in base alle materie di studio affrontate durante l’anno scolastico. Questa decisione viene presa considerando il desiderio di molti studenti di tornare a una situazione più familiare e prevedibile per l’esame finale che segna il completamento del percorso di studi liceali.
È importante notare che, come dichiarato dal ministro Valditara, la situazione potrebbe essere soggetta a cambiamenti in base all’evolversi delle circostanze. Se il ritorno alla maturità “classica” non dovesse funzionare come previsto, il ministero potrebbe valutare altre soluzioni per garantire un esame equo e valido per tutti gli studenti. Tuttavia, al momento, l’intenzione è quella di tornare al formato pre-Covid per l’esame di maturità a partire dalla prossima estate.
Valditara ha inoltre spiegato che per la prova orale si tratterà di “un colloquio interdisciplinare” che ha l’obiettivo di “valorizzare le competenze degli studenti e verificare la loro capacità di fare collegamenti tra le materie”. Non si tratterà dunque di un’interrogazione nelle varie materie. Ulteriori chiarimenti arriveranno nelle prossime settimane, col ministro che ha sottolineato che invierà “una circolare che chiarirà esattamente come andrà svolto il colloquio”.