In Italia l’utilizzo della bicicletta è in continua crescita, con ben il 37% degli italiani che va in bicicletta almeno una volta alla settimana. Si tratta di una delle percentuali più alte in Europa, e largamente superiore a molte nazioni degli altri continenti. Invece, il 13% la utilizza come mezzo di trasporto principale. Anche grazie al suo utilizzo sostenibile, la bicicletta viene vista come il mezzo con più consensi da parte degli italiani, con l’81%. A seguire, l’automobile (68%), moto/motorini (60%), monopattino (39%) e camion (34%).
Ma a che punto è l’Italia con le piste ciclabili?
La presenza di piste ciclabili è nettamente diversa tra Nord e Sud: nei capoluoghi del nord Italia ci sono 56,3 km di piste ciclabili ogni 100 kmq di superficie. Questo valore cala notevolmente nei capoluoghi del centro della penisola con 14,8 km di ciclabili ogni 100 kmq, ma scende ulteriormente nel mezzogiorno, fino a 5,2 km. Siamo ancora indietro rispetto al resto d’Europa.
Come riporta il dossier ‘Non è un Paese per bici’, redatto da Clean Cities, Fiab, Kyoto Club e Legambiente, alle città italiane servono 16.000 km di ciclabili in più (rispetto al 2020), per un totale di 21.000 km al 2030, per colmare il gap con il resto d’Europa. Si tratta di un investimento di 3,2 miliardi di euro nell’arco dei prossimi sette anni, ovvero appena il 3,5% di quanto già stanziato per il comparto auto.
Le 14 città metropolitane hanno in media appena 1,5 km di ciclabili per diecimila abitanti. Quella di Venezia è la città metropolitana più ciclabile, con oltre 6 km per diecimila abitanti, seguita da Bologna a circa 4 km; Milano, Torino e Firenze hanno tra i 2 e i 2,5 km, Roma ha appena un 1 km per diecimila abitanti e Napoli e Catania 0,2 e 0,3.
Secondo quanto dichiarato da Claudio Magliulo, responsabile italiano della campagna Clean Cities “La nostra analisi ci dice tre cose: uno, che spendiamo tante, troppe delle nostre tasse per sovvenzionare l’uso dell’automobile privata, e pochi spiccioli per dare a tutti la possibilità di muoversi in bicicletta; due, che le nostre città sono ancora molto poco ciclabili; tre, che per rendere le nostre città ciclabili davvero basterebbe investire poco più di tre miliardi di euro, tanto quanto stiamo spendendo ogni tre mesi per abbassare un pochino il prezzo di diesel e benzina”
La scarsa presenza di piste ciclabili è una delle cause principali della strage dei ciclisti diffusa in tutta Italia: dal 2018 al 2021 in Italia sono morte in media 217 persone ogni anno in incidenti in bicicletta, più di una ogni due giorni.
Secondo esperti del settore e attivisti per la mobilità sostenibile però è un problema che si potrebbe limitare con alcuni interventi piuttosto semplici. Quelli legati alle città riguardano in gran parte l’aumento di piste ciclabili e una riduzione dei limiti di velocità in alcune zone specifiche. Quelli legati alle strade extraurbane, puntano soprattutto all’introduzione di nuove regole di sicurezza nel codice della strada.
Il deputato del Pd Mauro Berruto ha depositato qualche mese fa una proposta di legge che prevede una modifica al codice della strada, con l’obbligo di inserire una distanza laterale di 1,5 mt quando si sorpassa un ciclista, come in tanti paesi in Europa e nel mondo.