Oggi ricorre il 30mo anniversario della prima Giornata mondiale della libertà di stampa, istituita per ricordare ai governi il loro dovere di sostenere la libertà di espressione. ll report annuale, pubblicato da Reporters Sans Frontières (Rsf) rivela un calo nella libertà dei media, con ben 31 Paesi ritenuti in una “situazione molto grave”. Mai prima d’oggi così tanti Paesi avevano raggiunto il punteggio più basso del rapporto, rispetto ai 21 di appena due anni fa.
La classifica
Al primo posto della classifica redatta da Reporters Senza Frontiere troviamo la Norvegia, seguita dall’Irlanda e con la Danimarca ad occupare la terza posizione del podio. L’Italia si trova al 41esimo posto in classifica, dietro a nazioni come Namibia (22), Trinidad e Tobago (30) e Montenegro (39). Gli Stati Uniti d’America occupano la 45esima posizione, mentre in fondo alla classifica dei 180 Paesi troviamo Vietnam, Cina e in ultimissima posizione la Corea del Nord.
L’indagine svolta da RSF valuta lo stato dei media in 180 stati esaminando la capacità dei giornalisti di pubblicare notizie di interesse pubblico senza interferenze e senza minacce alla propria incolumità.
Il risultato vede come la disinformazione, la propaganda e l’intelligenza artificiale rappresentano le minacce maggiori e sempre più crescenti per il giornalismo.
La situazione in Italia
L’Italia si è posizionata al 41esimo posto, recuperando 17 posizioni rispetto al 2022. Nonostante ciò le criticità rimangono ancora molte, e nell’Unione Europea solo 7 dei 27 Stati Membri fanno peggio di noi. In particolare, l’Italia nel report 2023 brilla poco negli indicatori economici, dove non raggiungiamo la sufficienza, e in quelli politici dove ci sarebbe stato un passo indietro rispetto allo scorso anno. Miglioramenti ci sono stati invece per quanto riguarda la sicurezza e gli aspetti legislativi.
La libertà di stampa è una delle garanzie che uno Stato democratico deve possedere per essere tale. La nostra Costituzione, attraverso l’articolo 21, stabilisce come “la stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”.
Giornalisti tra incarcerazioni e uccisioni
Nel 2022 sono stati 533 i giornalisti incarcerati nel mondo, circa 40 in più rispetto all’anno precedente, raggiungendo così un nuovo record negativo. 110 di questi casi sono avvenuti in Cina, il Paese con il più grande numero di giornalisti incarcerati al mondo.
58 sono i giornalisti che sono stati uccisi nel mondo, con oltre il 60% che sono morti in Paesi considerati in pace. La Russia resta il Paese europeo con il maggior numero di giornalisti uccisi negli ultimi vent’anni, con 25 omicidi.