L’assemblea Generale dell’ONU ha approvato la richiesta degli Usa e dei suoi alleati di sospendere la Russia dal Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite. Il risultato è stato sancito dai 93 voti a favore, contro i 24 contrari. Ben 58 sono state invece le astensioni.
La Russia ha da subito definito “illegale” questa sospensione. Tra i voti contrari figura anche quello della Cina. In particolare, l’ambasciatore cinese all’ONU, Zhang Jun, ha dichiarato:” Ci opponiamo fermamente alla politicizzazione delle questioni relative ai diritti umani”. Ha aggiunto inoltre che questa risoluzione non faccia altro che aggravare le divisioni tra gli Stati membri, allontanando le parti nei possibili colloqui di pace.
Gli Usa, invece, come promotori di questa iniziativa hanno espresso disdegno nel mantenere all’interno del consiglio sui diritti umani uno stato che, a loro dire, “viola continuamente” tali diritti. Le loro dichiarazioni fanno riferimento a quanto sembra trasparire nelle ultime ore dalle notizie provenienti dai paesi vicino Kiev, come ad esempio Bucha.
È la seconda volta che viene votata una sospensione da questo consiglio. La prima volta fu nel 2011. In quell’occasione l’Assemblea Generale sospese la Libia. La causa di questa scelta va ricercata nelle violenze contro i manifestanti perpetuate dalle forze fedeli a Muammar Gheddafi, l’allora leader dello Stato.