Il diciannovesimo scudetto arriva dopo una corsa a tre durata quasi una stagione intera, il suicidio sportivo del Napoli ad Empoli ha lasciato in mano alle milanesi il destino di questo campionato.
L’incertezza sull’esito finale del campionato ha toccato l’apice con la sconfitta a Bologna della squadra di Inzaghi nel recupero della ventesima giornata, momento nel quale il Milan, seppur con un calendario tutt’altro che agevole, si ritrovò in solitaria.
I protagonisti dello scudetto rossonero
L’assenza di elementi imprescindibili all’interno della rosa di Pioli è stata determinante in questa stagione, sebbene la panchina fosse evidentemente più corta rispetto alle rivali in corsa per il titolo, la squadra è riuscita ad affrontare le assenze prolungate tra le tante di Maignan ed Ibrahimovic.
Proprio al portiere ex Lille è stato affidato l’arduo compito a inizio stagione di sostituire Donnarumma, il quale pur lasciando una pesante eredità non è stato rimpianto dalla tifoseria milanista.
Gli scatti e l’imprevedibilità di Leao, il ‘’Killer instinct’’ di Giroud, la maturità di Tonali e le falcate sulla fascia di Theo Hernandez, sono solo alcune delle variabili che determinano i meriti di un allenatore che dopo la storica sconfitta per cinque a zero con l’Atalanta nel 2019 ha saputo creare una squadra con la esse maiuscola.
La classe senza tempo di Maldini
Leggenda sul campo di gioco e fuoriclasse in dirigenza, Maldini è stato fondamentale nella rinascita dei diavoli in questi anni, fornendo a Pioli una squadra dalle potenzialità esponenziali.
Nonostante la perdita a parametro zero di due Top player come Donnarumma e Calhanoglu, l’ex capitano del Milan ha scovato talenti capaci di raddoppiare il loro valore come Hernandez, Tonali ed il portoghese Leao.
Milano dopo undici anni torna a tingersi rossonera
La costante che lega gli ultimi due scudetti del Milan ha un nome e cognome: Zlatan Ibrahimovic, un giocatore immortale e fondamentale non solo in campo, un carattere da leader come il suo ha stravolto l’atteggiamento della squadra.
Qualsiasi scelta sul suo futuro prenda lo svedese può dirsi soddisfatto di aver dato la giusta mentalità ad una squadra che mancava l’appuntamento con la serie A da tanto tempo, con l’augurio che il Milan possa essere indipendente e correre verso i suoi obiettivi anche senza di lui.