La politica che non piace ai giovani: la Magistrata Matone dalla Sapienza a candidata vicesindaca

Matteo Salvini, in qualità di portavoce del centrodestra, ha annunciato la candidatura a sindaco di Roma di Enrico Michetti, professore di diritto pubblico presso l’Università di Cassino. Qualora egli dovesse vincere le elezioni che, a causa della pandemia, sono slittate dalla primavera del 2021 a una data compresa tra il 15 settembre e il 15 ottobre, potrà contare sull’appoggio di Simonetta Matone, magistrato che attualmente ricopre il ruolo di Sostituto Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Roma e candidata vicesindaco o – per citare l’espressione utilizzata da Salvini e da Giorgia Meloni – “prosindaco”.

La candidatura della Dott.ssa Matone ha suscitato diverse critiche. Nel 2016 si era espressa contro le unioni civili, firmando l’appello promosso dal Centro Studi Livatino in vista dell’esame sul disegno di legge che ha riformato il diritto di famiglia introducendo la regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e la disciplina delle convivenze di fatto.

Nel marzo scorso, la sua nomina a consigliera di fiducia dell’Università La Sapienza di Roma, con il compito di fornire consulenza e assistenza alle vittime di molestie sessuali e di contribuire alla soluzione dei casi sottoposti alla sua attenzione, aveva provocato la riprovazione di una parte considerevole della comunità studentesca che non si sentiva tutelata poiché – nonostante il curriculum di alto valore e l’esperienza di ghostwriter per la legge sullo stalking contro le donne – si era espressa contro i diritti della comunità Lgbtq+, un tema molto sentito soprattutto dai giovani.

La sua candidatura a vicesindaco di Roma rinnova il problema generale di un’offerta politica anacronistica, che non riesce a stare al passo con i valori e con i principali sentimenti che si affermano nella società, privandosi in questo modo dei voti di coloro che non riescono, giustamente, ad accettare di essere rappresentati politicamente da figure controverse.