Assange

La ministra dell’Interno britannica ordina l’estradizione di Julian Assange

Priti Patel, ministra dell’Interno della Gran Bretagna, ha dato il via libera all’estradizione negli Stati Uniti di Julian Assange.

La decisione arriva dopo che un mese fa la Corte Suprema inglese aveva già acconsentito all’estradizione dell’attivista australiano. Gli avvocati di Assange hanno ora solo 14 giorni per fare ricorso e cercare di riportare il confronto in tribunale.

Sul fondatore di Wikileaks gravano 18 capi di accusa per aver diffuso online documenti riservati. Questi documenti raccontano i crimini commessi dalle forze armate USA in Afghanistan e in Iraq. Negli Stati Uniti l’australiano andrebbe incontro a una condanna pesantissima, fino a 175 anni di carcere.

Centinaia di persone si sono radunate davanti al Ministero dell’Interno britannico per protestare contro l’estradizione dell’attivista. Ma è da ormai 10 anni che tutte le associazioni che si battono per la libertà di espressione sostengono a gran voce Assange. Anche alcune organizzazioni umanitarie, come Amnesty International, hanno denunciato questa vicenda come persecutoria.

La pagina Wikileaks ha commentato la decisione di oggi con queste parole:

È una buia giornata per la libertà di stampa”