Gabriel Boric, 35 anni, a partire da marzo 2022 sarà il nuovo presidente del Cile. La notizia della sua vittoria, contro l’avversario di estrema destra José Antonio Kast, è arrivata lo scorso 19 dicembre. Il giovane leader della sinistra, la cui elezione era tutt’altro che scontata, ha trionfato con ben 11 punti percentuali di differenza.
Lo schieramento e gli obiettivi
Boric si è presentato alle elezioni presidenziali come leader della coalizione di sinistra Apruebo Dignidad, la quale comprende i partiti dal centrosinistra fino al partito comunista. L’ex studente, protagonista già negli anni passati di lotte sociali importanti per la popolazione cilena, ora è portavoce di una nuova generazione che chiede maggiori tutele per la comunità Lgbtqia+, la giustizia climatica, la ridistribuzione delle ricchezze e per il movimento femminista.
I bisogni delle minoranze sono la chiave per costruire una società più giusta e le proposte rappresentano dei cambiamenti strutturali per la società cilena. I giovani, come Boric, riconoscono che la loro nazione abbia fatto passi da gigante dall’istituzione della democrazia negli anni ’90, ma criticano il sistema che ha portato all’indebitamento di quelle risorse che dovrebbe essere garantite da un Welfare State, i diritti sociali. Nella sua campagna elettorale i temi principali sono stati: donne, pensioni, lavoro, salute e scuola.
Cosa attende il nuovo presidente Boric?
Boric dovrà fronteggiare la destra che diventa sempre più ampia e potente in tutta la regione e dovrà quindi cercare di mantenere i suoi valori e i suoi principi, senza sfociare in populismo o personalismo.
Alcuni affermano che la sua elezione abbia decretato la chiusura definitiva del capitolo della dittatura di Augusto Pinochet. Allo stesso tempo, molti lo vedono come l’esponente di una generazione che da pochi anni si sta veramente affacciando alla vita e, in particolar modo, alla realtà politica: i Millenials – che peraltro sono suoi coetanei.
Il nuovo e giovane presidente è consapevole delle numerose sfide che dovrà affrontare – oltre alla minaccia della destra, la situazione post-pandemica – ma promette di raggiungere gli obiettivi che si è prefissato a piccoli passi e con l’umiltà di ammettere i propri errori. In attesa della sua entrata in carica, Gabriel Boric si afferma come il presidente più giovane del Cile e come speranza per tutti i paesi dell’America Latina che, magari in futuro, potrebbero seguire l’esempio di questa nazione.