Il presidente del governo spagnolo, Pedro Sanchez, si è rivolto alla nazione in TV annunciando la sua decisione di convocare un Consiglio dei ministri straordinario con lo scopo di “dissolvere le Corti e procedere alla convocazione delle elezioni generali”. Questa decisione è stata presa a seguito delle elezioni amministrative del 28 maggio, in cui il Partito Socialista ha subito sconfitte nelle principali città spagnole, mentre il Partito Popolare ha ottenuto importanti vittorie in 15 dei 22 capoluoghi, inclusi alcuni tradizionali feudi socialisti.
Il mandato di Pedro Sanchez sarebbe dovuto terminare con le elezioni generali alla fine dell’anno, ma la situazione politica risultante dalle elezioni amministrative ha spinto il presidente a prendere questa decisione anticipata per consentire agli spagnoli di esprimere la loro volontà tramite il voto. La mossa di Sanchez mette pressione sul campo progressista per trovare un’intesa al fine di evitare un futuro governo di destra in Spagna. Allo stesso tempo, spinge anche il campo avversario, composto dal Partito Popolare e da Vox, a cercare un accordo per un patto elettorale.
In alcune dichiarazioni riportate dall’agenzia ‘Nova’, Alberto Nunez Feijoo, leader nazionale dei popolari, aveva commentato così la vittoria alle amministrative: “La Spagna ha iniziato un nuovo ciclo politico con la vittoria delle elezioni regionali e comunali”. Poi, in riferimento alle elezioni generali che erano previste per la fine del 2023, aveva aggiunto: “So che il mio momento arriverà se gli spagnoli lo vorranno, ma questo è il momento dei candidati che hanno vinto”.
Il Partito Popolare ha ottenuto un notevole aumento di voti rispetto alle elezioni amministrative del 2019, conquistando la maggioranza assoluta in numerose città, tra cui Madrid, Malaga, Almeria, Cadice, Cordoba, Granada, Murcia, Oviedo, Santander, Teruel, Logrono, Badajoz e Salamanca. Questi risultati indicano un cambiamento significativo nella situazione politica spagnola e hanno influenzato la decisione di Pedro Sanchez di convocare nuove elezioni generali.