itsart perde amministratore delegato

ITsArt, la “Netflix della cultura”, è già senza amministratore delegato

Guido Casali, primo amministratore delegato della piattaforma streaming per gli spettacoli culturali, si è dimesso dalla sua posizione dopo meno di tre mesi. 

Le dimissioni sono arrivate prima di Natale. Decisamente non il miglior regalo natalizio per una realtà italiana coraggiosa e interessante appena nata. Le cause rimangono inoltre sospette. Seconda Ansa le dimissioni sono avvenute a cause di divergenze sui piani di sviluppo del servizio streaming. Dall’altra parte però risponde ITsART stessa, affermando che l’addio di Casali è frutto di motivi personali. 

Ma cos’è ITsART?

Si tratta di una piattaforma digitale nata per diffondere e sostenere il patrimonio artistico e culturale italiano a livello mondiale. Moltissime istituzioni hanno immediatamente aderito al progetto voluto dal Ministro della Cultura Dario Franceschini. La gestione è stata da subito affidata alla Cassa Depositi e Prestiti, una società sotto il controllo del Ministero dell’Economia, assieme a Chili, servizio on demand italiano attivo da qualche anno nel nostro paese. 

Secondo quanto riporta il sito di ITsART il servizio “offre un ampio catalogo con contenuti live e on demand disponibili in Italia e all’estero, e rappresenta uno dei più importanti canali di distribuzione digitale della cultura italiana. ITsART è disponibile in Italia, in tutti gli altri paesi dell’Unione Europea e in UK”. 

Il catalogo diviso in 3 canali (Palco, Luoghi e Storie) viene presentato “in continua espansione”, con oltre 1200 titoli tra eventi esclusivi e on demand, fruibili gratis o a pagamento. Tuttavia al 31 maggio 2021, data di avvio della piattaforma, gli spettacoli attivi erano soltanto due: un concerto di Claudio Baglioni e un concerto di Riccardo Muti. 

Una partenza non effervescente per così dire. ITsART sembra destinato a diventare un tentativo malriuscito di promuovere la cultura attuale in Italia e nel mondo. i limiti sembrano essere sempre i soliti: arretratezza nella digitalizzazione e nell’infrastruttura digitale per supportare il servizio e un piano di sviluppo non chiaro. Anzi, forse inesistente a dimostrazione del gesto estremo dell’ormai ex amministratore delegato Guido Casali. 

Da quel poco che si è potuto osservare finora, se si parla di musica e spettacolo, pare inoltre che non siano presenti titoli che possano destare l’attenzione delle fasce più giovani. Ennesima dimostrazione di quanto il governo italiano non inserisca abbastanza i giovani nei suoi piani di ripartenza e crescita. 

E tu, saresti interessato al servizio di ITsART?