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Italia sconfitta in UEFA Cup of Champions: coppa all’Argentina

La finalissima tra Italia e Argentina termina con un secco 3-0 per l’albiceleste, le reti di Lautaro, Di Maria e Dybala hanno piegato gli azzurri in quella che con ogni probabilità è stata la partita simbolo dell’imminente ricambio generazionale che l’Italia dovrà sostenere.

Destino ha voluto che l’ultima partita per la nazionale di Giorgio Chiellini si sia giocata proprio a Wembley, nella Londra in cui, dieci mesi prima, alzò da capitano la coppa agli europei facendo esplodere di gioia una nazione intera.

L’arduo compito lasciato da Chiellini alla nazionale

Prossimo ad un trasferimento in MLS, Chiellini lascia dopo 117 presenza in maglia azzurra avendo rappresentato magistralmente la leggendaria scuola di difesa che da decenni l’Italia porta avanti.

Adesso la pesante eredità passa non solo allo storico compagno juventino Bonucci, a cui verrà affidata la fascia di capitano sia alla Juve e sia in nazionale, ma anche a tanti giovani prospetti difensivi come Bastoni, Mancini fino al classe 2003 Scalvini.

Italia: Una rifondazione in più ruoli

Nonostante Chiellini sia l’unico a lasciare ufficialmente la nazionale, l’impressione è che in vista dei prossimi Europei la nazionale sarà ben diversa dalla disfatta del Renzo Barbera contro la Macedonia.

Sebbene l’esterno ex Napoli Insigne abbia affermato che il suo trasferimento in Canada non determini un suo ritiro dalla nazionale, gli anni che separano la nazionale dai prossimi eventi importanti potrebbero risultare fatali nei confronti dell’attaccante di Frattamaggiore, così come per Ciro Immobile che nel 2024 registrerebbe trentaquattro Primavere.

Uno stage proiettato verso il futuro

Mancini, che già ai tempi degli Europei sorprese tutti convocando Raspadori, ha avvertito ancor prima della finale la necessità di avviare un processo di svecchiamento, convocando e suddividendo in tre diversi gruppi 53 giovani tra cui spiccano sicuramente lo juventino Fagioli, attualmente in prestito alla Cremonese, l’esterno in forza all’Hellas Verona Matteo Cancellieri ed infine Gnonto, rimasto nei 30 preconvocati per l’incontro con l’Argentina.

Il tecnico marchigiano si augurerà che la maggior parte dei giovanissimi osservati possa ritagliarsi uno spazio importante nei club d’appartenenza, come accade nella maggior parte dei campionati europei, per dare alla selezione italiana una scelta di livello.

L’amarezza data dalla chiamata persa per il Mondiale, la seconda in otto anni, rimarrà finche’, dopo aver riconosciuto la fine di un ciclo, si costruiranno le fondamenta per far trovare ai tifosi azzurri una rosa costantemente stimolata ed affamata di nuovi obiettivi come nell’Estate del 2021.