Esplorando i social network, è facile imbattersi in influencers così perfetti e privi di difetti da sembrare quasi di plastica. Si tratta di influencer robotici, il cui slogan è “Non esisto ma ti influenzo”: cantano, ballano, fanno shopping, scrivono le didascalie delle loro foto, possiedono un’opinione ed esprimono giudizi sui fatti che accadono e, inoltre, interagiscono realmente con gli esseri umani.
Con l’evoluzione repentina delle tecnologie ed l’uso sempre più massivo, è davvero difficile gestire la propria privacy ed avere la consapevolezza di chi realmente si nasconda dietro agli schermi dei nostri device digitali. Ma soprattutto, siamo sempre sicuri che sia un essere umano?
Vivono come se fossero delle persone in carne ed ossa e possiedono delle caratteristiche fisionomiche e comportamentali che simulano perfettamente gli esseri umani tanto da confondersi con loro. Sono stati creati da programmatori esperti in grafica computerizzata (CGI, Computer-Generated Imagery) e poi animati con l’utilizzo di tecniche di intelligenza artificiale che gli permettono così di interagire con un linguaggio naturale.
La natura sempre più reale degli avatar digitali li ha portati ad essere difficilmente distinguibili dagli esseri umani. Sono stati pensati e realizzati ad immagine e somiglianza degli umani in ogni minimo dettaglio, e basta fare un giro virtuale sui loro canali social per averne la conferma.
Questo porta gli utenti ad immedesimarsi completamente nelle loro vite, così perfette e invidiabili, tanto da vivere intensamente la loro vita online, proprio come oggi accade con gli influencer reali.
Una delle più note è Miquela Sousa (@lilmiquela su Instagram), ma non meno importanti sono Ronnie Blawko (@blawko22) e Bermuda (@bermudaisbae).
Il fenomeno Lil Miquela
Miquela Sousa, conosciuta come Lil Miquela, ha solo 19 anni. Approda su Instagram nel 2016 ed è una modella brasiliana-americana con quasi 3 milioni di followers su Instagram ed è una cantante pop ed è attiva sulla questione dei diritti umani.
Miquela è un avatar, vero nativo digitale, essenzialmente generato da un computer. È stata creata da Brud, una start-up californiana con sede a Los Angeles, fondata da Trevor McFedries e Sara DeCou, specializzata in robotica e intelligenza artificiale. Brud, di recente, è stata valutata 125 milioni di dollari ed è stata acquisita dalla startup di Nft Dapper Labs.
Miquela sembra davvero reale in ogni suo singolo dettaglio, e invece, non è fatta di carne ed ossa, ma solo di sofisticati algoritmi. Indossa abiti firmati, frequenta artisti e influencer con cui si fa fotografare e anche ristoranti cool tra New York e Los Angeles, dove “vive”. È stata ingaggiata da marchi di lusso come Prada, Dior, Diesel, Calvin Klein, Gucci e molti altri ancora. Nel maggio del 2020, ha firmato con la Creative Artists Agency (CAA), l’agenzia di talenti americana, come prima cliente virtuale. Inoltre, ha partecipato alla fashion week milanese con Prada e ha sfilato sulle copertine di riviste di moda.
Miquela pubblica video dei suoi brani musicali su YouTube che raggiungono oltre 2 milioni di visualizzazioni e su Spotify si trova anche il suo brano «Not Mine».
Lil Miquela e FNT
Lil Miquela è arrivata anche nel mercato della cryptoarte, ossia dell’arte digitale certificata e venduta tramite blockchain e NFT. Sulla piattaforma SuperRare, l’influencer virtuale ha venduto la sua prima opera d’arte denominata “The Rebirth of Venus” per 85 mila dollari.
“L’opera d’arte digitale di Miquela è uno degli esperimenti sul metaverso più interessanti del settore”, afferma John Crain, CEO della piattaforma. È la prima volta che si può interagire, coinvolgere e scambiare opere d’arte di un’influencer virtuale.
Lil Miquela e Bella Hadid nello spot di Calvin Klein
Nello spot realizzato da Calvin Klein per la campagna “My Calvins”, è stato riportato il bacio tra la modella Bella Hadid e l’influencer virtuale Lil Miquela. Nonostante l’estremo realismo della rappresentazione, bisogna ricordarsi che Miquela non esiste realmente.
Quello che è davvero sorprendente, però, è che molti dei suoi follower la ritengono “più reale delle persone reali” perché si comporta esattamente come loro, tanto da diventarne un esempio e anche un modello di vita. I suoi followers, infatti, non danno alcun peso al fatto che lei sia virtuale. “Anche se fisicamente sei un robot, tutto il resto di te è umano”, è stato scritto in un post.
All’esterno Miquela rappresenta un’influencer virtuale, una come le altre. Ma in realtà è controllata da una società, che sta guadagnando cifre non indifferenti attraverso la sua popolarità e anche attraverso la nostra attenzione. La sua vita rappresenta perfettamente la definizione di irrealistico, proprio perché lei non è reale. È stata criticata per aver capitalizzato esperienze che non può avere avuto “sento solo la mano calda di questo ragazzo che mi tocca la gamba”,come se ci stesse confermando che è reale.
Che cos’è reale?
È un personaggio virtuale che vive nel mondo reale, ma di fatto, oggi, che cos’è il reale? Tra Photoshop, Facetune, filtri e tutti gli strumenti che ci permettono di modificare la nostra vita, Miquela è così diversa dalla nostra influencer o dalla nostra pop star della vita reale preferita? Fino a quando i creatori non hanno rivelato la vera provenienza di Miquela, molti dei suoi fan erano ancora convinti che fosse un’adolescente come tutte le altre.
Miquela, però, non è la sola perché il mondo virtuale sta popolando quello reale, e probabilmente si tratta solo dell’inizio di una nuova era digitale, primeggiata dai virtual influencer che parteciperanno attivamente alle nostre vite.