Infinite ragioni +1 per le quali sempre più studenti abbandonano subito l’università
Secondo i dati pubblicati dal Ministero dell’Università e dal Ministero dell’Istruzione, il tasso di abbandono universitario è passato dal 6,3% del 2011-2012 al 7,3% del 2021-2022, il più alto dell’ultimo decennio.
Ma cosa induce circa 23 mila studenti in un anno solo ad abbandonare gli studi?
Forse l’università non è più un luogo sano per gli studenti
L’università negli ultimi anni è stata un luogo respingente per gli studenti, troppo spesso abbandonati a sé stessi in un mondo numero-centrico ed a lungo disinteressato al benessere del singolo.
Ritrovarsi improvvisamente in un sistema completamente nuovo, molto spesso senza punti di riferimento, può risultare destabilizzante soprattutto se il tasso di competitività è decisamente marcato.
Il 47% degli studenti ha dichiarato di aver cercato una qualche forma di aiuto o supporto. Segno di forte maturità emotiva e cura del benessere mentale ma anche di un ambiente sproporzionatamente stressante
Quanto incide la disponibilità economica delle famiglie sul tasso di abbandono
I fattori economici hanno un forte impatto sul tasso di abbandono nelle università. Il rialzo del costo medio degli affitti nelle grandi città fa in modo che le famiglie con minore disponibilità rischino di non potersi permettere determinate spese.
Se non bastasse la risposta delle componenti di spicco della politica non agevolano il percorso di cambiamento.Il pensiero del sindaco di Venezia Brugnaro riguardo questa problematica:“Chi si fa fregare 700 euro per una stanza non merita di laurearsi all’università. Giusto segnalare un malessere ma se paghi 700 euro per una stanza in affitto, ragazzo mio: fatti furbo e non farti fregare altrimenti non meriti di diventare classe dirigente”
”Eh ma gli studenti non potrebbero studiare e lavorare come si faceva un tempo per permettersi di pagare l’affitto?”
Potrebbero, se non fosse che la quasi totalità delle paghe offerte per i ”lavoretti da studente” siano totalmente insufficienti oltre che in nero.
Ed i full time? oltre che dover rinunciare al poter frequentare le lezioni, un lavoro a tempo pieno implica, abbinato allo studio, uno stress e sforzo che non è detto che tutti gli studenti debbano e sappiano sopportare
A raccontare le difficoltà di molti studenti sono intervenute anche Camilla Piredda e Simone Argutoli dell’Udu, l’Unione degli universitari:”Non esiste una causa unica per l’abbandono universitario ma sono molte: la mancanza di programmi di orientamento e di tutorato, l’assenza di supporto psicologico.”
I due hanno successivamente proseguito affermando ”Un esempio tra tutti: in molte regioni italiane, se uno studente al primo anno decide di cambiare il proprio corso di studio, non potrà più avere la borsa di studio per gli anni successivi. Tutti questi elementi contribuiscono a creare demotivazione, ansia, frustrazione.”
Secondo i dati riportati da La Repubblica il costo complessivo degli abbandoni è di 170 milioni di euro l’anno, arrivando in questo modo a 1 miliardo di euro spesi in sei anni senza alcun tipo di ritorno.
L’università deve tornare a essere un luogo attrattivo sia lavorativamente che umanamente parlando e deve farlo subito per sé stessa e per il bene degli studenti.